Se l’approccio lento al buon cibo regala emozioni e saperi, lo stesso accade con un odore, un’immagine di un luogo che si mette in valigia e si porta nel cuore. Slow tourism, il turismo lento, è la nuova frontiera del viaggio che nasce dall’esigenza di dimenticare la vacanza con la corsa al mare, al monumento e allo shopping, per ritagliarsi in relax spazi dove l’uomo è parte dell’ambiente e non ostile a esso. Mete spesso poco conosciute ma di grande bellezza, che hanno come compagni di viaggio il treno storico, la ciclovia, il cavallo, la bicicletta.
Quattro anni fa il ministro della Cultura, Dario Franceschini, alla presentazione dell’Atlante digitale dei cammini ha indicato il 2019 come “l’anno del turismo lento”. Poi il 2020, con il Covid-19, ha cancellato qualsiasi strategia di sviluppo …

