La Polizia di Siracusa hanno eseguito una misura cautelare nei confronti dell’amministratore unico e del suo collaboratore di una società di autotrasporti del Siracusano.
I due hanno il divieto di un anno di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e il divieto di dimora nel comune di Carlentini come disposto dal gip del Tribunale di Siracusa su richiesta del procuratore aggiunto Fabio Scavone e del sostituto procuratore Gaetano Bono. Sono ritenuti responsabili, in concorso fra loro, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, estorsione, violenza e minaccia finalizzata alla commissione di reato e falsità ideologica.
L’esame dei tracciati digitali riferibili ai tempi di percorrenza, lo scambio di messaggi su whatsApp e le dichiarazioni raccolte consentivano di accertare che l’amministratore unico ed un dipendente, suo diretto collaboratore, nella gestione dell’azienda, con una certa regolarità e dietro la minaccia del licenziamento, imponevano ai propri autisti massacranti e lunghe ore di guida obbligandoli a ritmi serrati.
Le condotte degli indagati, rilevano pertanto una pericolosità sociale tale da mettere a rischio, non solo la salute e la vita dei propri dipendenti ma anche quella degli utenti della strada, dice l’accusa.