Si è tenuta oggi, nella sede del SIFUS di Catania, l’annunciata conferenza stampa sul “turnover” in seguito alla legge finanziaria e la riforma nel settore dei Consorzi di Bonifica siciliani.
Alla conferenza stampa, moderata dal giornalista Umberto Teghini, sono intervenuti il segretario nazionale del SIFUS C.B., Ernesto Abate, i parlamentari regionali Giovanni Burtone (PD), Giuseppe Lombardo (Mpa), Vincenzo Figuccia (Lega), Giuseppe Zitelli (Fdl), Giuseppe Lombardo (Sud chiama Nord) e il segretario generale del SIFUS, Maurizio Grosso.
La conferenza stampa ha fatto emergere dagli interventi di Ernesto Abate e Maurizio Grosso come, nonostante il finanziamento del turnover non fosse stato inserito nella proposta di legge finanziaria avanzata dal Governo Schifani all’ARS, attraverso un emendamento promosso dal SIFUS e sostenuto fortemente dai parlamentari Figuccia, Lombardo, Zitelli, Burtone, Lombardo, Daidone, ecc., sono stati votati nella Legge finanziaria e messi a regime circa 6 milioni di euro l’anno per 3 anni.
Ciò consentirà di rimpinguare le piante organiche vacanti degli 11 Consorzi siciliani, attraverso la stabilizzazione delle circa 850 unità a tempo determinato entro 3 anni (circa 250/280 unità l’anno) a condizione che nella prossima Legge finanziaria venga abrogato il limite del 50% previsto dall’art. 60.
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Ernesto Abate e Maurizio Grosso hanno specificato che, con le piante organiche a regime e la valorizzazione delle professionalità interne, i Consorzi “potranno essere rilanciati in termini di efficienza ed efficacia poiché potranno regimare l’acqua da erogare alle bocchette delle aziende, recuperare aziende ex consorziate, allargare la superficie irrigabile e, soprattutto, soddisfare le diverse tipologie di coltivazioni in ogni periodo dell’anno”.
“Ovviamente – hanno concluso Ernesto Abate e Maurizio Grosso – sanati i debiti di 180 milioni con circa 1/3 degli stessi, il salto di qualità dovrà registrarsi con la riforma che deve puntare al riammodernamento tecnologico e infrastrutturale delle reti irrigue e degli invasi attraverso l’accesso a ogni tipologia di finanziamenti, a partire da quelli extraregionali”.