“I disturbi di natura psichiatrica non sono tali da essere incompatibili con la detenzione in carcere”. Questo quanto emerso dalla perizia disposta dalla Corte d’assise di Alessandria nei confronti di Giovanni Salamone.
Il delitto per 250 euro
Il 62enne è condannato all’ergastolo per aver ucciso a coltellate la moglie 53enne Patrizia Russo. Il movente sarebbe stato il “no” della donna di consegnargli 250 euro per coprire una scopertura sul conto corrente.
Respinta richiesta di domiciliari
I giudici hanno quindi respinto la nuova richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla difesa. La perizia, affidata alla psichiatra Sarah Di Marco, ha riconosciuto la presenza di disturbi depressivi e ansiosi. Escluso però che queste condizioni compromettano la capacità di Salamone di restare in carcere. Secondo la Corte, l’uomo potrebbe uccidere ancora vista la brutalità e le modalità del delitto.
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