L’informazione ha messo fuoricampo la guerra russo-ucraina perché si è tutta concentrata sull’ipotesi prospettata da Donald Trump di portare la pace nella Striscia di Gaza.
A proposito di quel territorio, qualche mezzo di stampa, non si sa con quale attendibilità, ha comunicato che Gaza ha un sindaco. Non si capisce né la natura del titolo né come potrebbe esserlo dal momento che elezioni in quel Paese non se ne fanno da anni.
Ma torniamo alla guerra russo-ucraina, ove si continuano a contare vittime innocenti conseguenti ai bombardamenti a tappeto dell’esercito russo; bombardamenti che entrano sempre più profondamente nel territorio ucraino e colpiscono sempre di più palazzi, scuole, enti pubblici e così via. La vita per quel popolo è diventata un inferno e non se ne vede la fine.
A fronte di questa realtà ci sono le vuote e inutili parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la quale manifesta sostegno a Zelensky.
La Ursula europea, dicono i mezzi di stampa, è piena di ira e di odio contro i russi di Putin perché non l’hanno mai presa in considerazione e continuano a considerarla un’entità inutile.
I russi hanno ragione? A valutare dai risultati dell’azione della von der Leyen, si direbbe di sì.
Al di là di un finanziamento delle armi fornite a Zelensky, il cui ammontare ha superato quello degli Stati Uniti, non si è vista alcuna azione diplomatica tendente alla pace, ciò perché la presidente europea ha sposato l’inutile tesi di Zelensky, che parla di restituzione di tutti i territori occupati; mentre è del tutto evidente che questa ipotesi sia destituita di fondamento perché Putin non arretrerà di un metro dopo avere sacrificato centinaia di migliaia di vite umane e aver speso miliardi di dollari in armamenti.
C’è gente che usa la bocca per respirare, ma i neuroni del loro cervello sono pochi e funzionano male perché non vivono nella realtà, quella realtà che dovrebbe prevalere su ogni illusione e su ogni illazione, altrimenti nulla può funzionare se si vive sulle nuvole.
L’Unione europea nella guerra russo-ucraina ha dimostrato la sua impotenza e inutilità perché formata da ventisette Paesi discordanti fra loro, i cui Popoli sono assai diversi per natura, tradizione, lingua, abitudini e altro. Peraltro, nella stessa Unione europea ci sono tre Paesi (Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca) che sono apertamente contro Ursula e filoputiniani.
La stessa Germania, da cui proviene la presidente, si trova in uno stato di equilibrio perché ancora utilizza forniture provenienti dalla Russia, cui non può rinunziare senza mettere in gravi difficoltà la propria industria.
Insomma, la situazione è abbastanza difficile perché fin dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022, non si è capito che bisognava fermare immediatamente la guerra in quel momento, in quanto ogni anno avrebbe peggiorato la situazione dell’Ucraina, che ora è semidistrutta e non si sa in quanti decenni, una volta terminata la guerra (perché la guerra comunque verrà fermata), potrà ricostruirsi e il suo Popolo ritornare a una vita “normale”.
Tregua: tutto il mondo la invoca, ma nessuno, o quasi, la vuole. Mi dispiace, in un certo senso, portare un cognome pesante, cui viene tolto il suo significato e che non viene ascoltato da persone con la testa dura e/o con interessi di parte.
Tornando all’Ursula europea, non si capisce come mai i più importanti Paesi dell’Ue, come Francia, Germania e un poco l’Italia, non la inducano a negoziare la pace immediata per far cessare quest’altro genocidio, dopo quello palestinese.
Risulta evidente come i due casi siano soppesati in maniera opposta perché gli interessi dei gruppi sono prevalenti sull’interesse generale. E qual è l’interesse generale? Che le guerre finiscano al più presto, senza ulteriori vittime umane, fra cui bambine e bambini, senza più distruzione di città e territori, senza più distruzione dell’ambiente.

