Ucraina, informazione a senso unico - QdS

Ucraina, informazione a senso unico

Ucraina, informazione a senso unico

giovedì 18 Agosto 2022

Contatto con le minoranze

L’informazione sull’Urcaina di giornali, televisioni, radio e media sociali è scesa al terzo o quarto livello perché l’attenzione dell’opinione pubblica è attratta dalla campagna elettorale e dai suoi leader che fanno di tutto, raccontando panzane e sembrando degli zimbelli, pur di mantenere viva l’attenzione su di loro, a prescindere da cosa dicano e da cosa intendano fare.

L’informazione sull’Urcaina continua a essere a senso unico, cioè proveniente dalle stesse fonti che hanno dimostrato dallo scorso 24 febbraio di essere di parte, violando il Codice etico della stessa, consistente nell’obbligo di riportare i fatti dopo averli verificati da più fonti in modo che essi risultino bilanciati.

Non abbiamo sentito o letto alcuna informazione proveniente dalle minoranze ucraine, rappresentate in Parlamento da deputati, i quali sono stati letteralmente espulsi da Zelensky, numerosi, ben 11 più 7, e tacciati di tradimento sol perché erano di parere diverso.

Se questo comportamento l’avesse tenuto Putin, come sembra che lo tenga, sarebbe stato tacciato come dittatore e quindi proposto per il rogo dell’inferno. Ma così non è stato per Zelensky, perché quel burattino serve agli Stati Uniti e ai gruppi dominanti dell’Unione europea la quale, masochisticamente, sta facendo il gioco degli “amici” americani, che fanno di tutto per approfittare di questa occasione con due obiettivi.

Il primo è impedire che si rafforzi il polo europeo che andava molto bene grazie alla collaborazione fra Ue e Russia. Il secondo riguarda la sua avidità di arricchirsi, perché se è vero che da un lato stanzia centinaia di milioni di dollari a favore di Zelensky, poi questi dollari ritornano all’ovile perché Zelensky deve comprare armi e approvvigionamenti vari che paga con i soldi che ha ricevuto: quindi si tratta di un’apparente donazione.

In questo quadro stona un’altra anomalia, che i media non riportano come sarebbe loro dovere, e riguarda l’esaltazione del ruolo del presidente turco Erdogan, eletto con lo stesso metodo di Putin e Xi Jinping, ma che nessuno mai ha definito dittatore, salvo una volta Draghi, il quale poi non l’ha mai più ripetuto.

Erdogan è diventato il Salvatore della Patria, considerato un alleato perché fa parte della Nato. Ma quasi nessun organo di informazione italiano ha riportato che egli non ha applicato alcuna sanzione nei confronti della Russia, disattendendo in modo palese la condotta di Usa e Ue.

Al di là di questi fatti (non opinioni), ritorniamo alla questione interna dell’Ucraina. Il suo presidente la definisce democratica, ma viene smentito dalla espulsioni inaudite prima indicate. Una democrazia non può espellere dal Parlamento nessun deputato eletto dal Popolo, seppure da una parte minoritaria di esso.

Una democrazia non può negare la voce pubblica delle minoranze, le quali hanno il diritto di esprimere punti di vista opposti a quelli di chi governa criticando anche aspramente gli stessi governanti.
è come se la maggioranza in Italia avesse impedito a Fratelli d’Italia e Sinistra italiana di fare opposizione tacitandoli. è come se i media italiani non avessero dato ribalta agli esponenti delle minoranze. Sarebbero stati cacciati all’inferno.

Noi – che non siamo né filo-Putit, né filo-Xi Jinping, né filo-Biden, ne filo -Trump, né filo-von der Leyen – dichiariamo, apertis verbis, che siamo filo-verità, per quello che dipende dalla nostra capacità. Conosciamo il metodo per raggiungere la verità, anche parziale, e cioè assumere informazioni da tutte le parti in causa.

È per questo che stiamo cercando di metterci in contatto con i siti di informazione ucraini che rappresentano le minoranze, ai quali porremo le domande per cercare di sapere la loro verità che confronteremo con quella del governo ufficiale.
Dal confronto potremo dedurre quanta parte della comunicazione ufficiale ha seguito la strada della verità e quanta altra la strada della falsità.

Comprendiamo che quello che scriviamo può non essere gradito, comprendiamo che non piaccia l’ipotesi di un Terzo Polo Mondiale costituito dall’alleanza di Ue e Russia e rispettiamo chi è di opposto parere. Ma esigiamo pari rispetto.

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