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Ucraina: l’Ue non conta nulla

Ucraina: l’Ue non conta nulla
Commissione Europea – UE – Unione Europea – Imagoeconomica

Trump: “Arrangiatevi”

La guerra russo-ucraina ha evidenziato un fatto conosciuto da sempre, ma messo in sordina: l’Unione europea non conta nulla in politica estera, perché disunita, in quanto i propri ventisette Membri la pensano in modo diverso l’uno dall’altro.
Questa situazione drammatica è conseguente al fatto che, dopo il Trattato di Maastricht – che ha istituito l’Euro e la Banca centrale europea (1992) – la Commissione, il Parlamento e il Consiglio d’Europa non sono stati capaci di varare un altro organismo unitario che si occupasse della difesa dei confini degli Stati appartenenti all’Unione.

Nato, Stati Uniti e debolezza dell’Ue

è vero che, di essi, ventitre fanno parte della Nato (mancano all’appello Austria, Irlanda, Cipro e Malta), ma è anche vero che l’Alleanza, con sede a Bruxelles, è a trazione statunitense, per cui, di fatto, al suo interno l’Unione europea conta poco o nulla.
Quanto precede porta a definire l’Euro moneta unitaria, ma senza uno Stato dietro.

L’effetto Trump e l’impotenza europea

Fino a oggi l’Ue si è poggiata sulla Nato come organizzazione di difesa. L’avvento di Trump ha ribaltato lo stato dei fatti, perché il quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti ha detto una parola, la stessa che disse Totò in un famoso film: “Arrangiatevi”.
Ora, dev’essere chiaro il quadro in cui opera la difesa dell’Occidente. L’Otan (Nato) associa trentadue Membri, di cui, appunto, ventitre su ventisette fanno parte dell’Ue; ha un bilancio amministrativo per la propria gestione (personale, trasporti, eccetera) di circa cinque miliardi, mentre utilizza le risorse dei propri associati per le forze armate, dislocate in tutti i Paesi, che ammontano a circa mille miliardi.

L’ipotesi di una “Nato europea”

Se l’Unione europea costituisse la “propria Nato”, dissociandosi da quella esistente, potrebbe gestire tutte le basi militari nel continente come un’unica forza europea. Cosicché avrebbe voce in capitolo sui fatti che avvengono, mentre oggi non conta nulla (o quasi). Infatti, quando Trump ha detto a Zelensky che avrebbe tagliato le forniture di armi, intelligence e servizi informatici, l’Unione è rimasta allibita e impotente al tempo stesso.

Un’Unione burocratica e inefficace

L’Unione europea così com’è non serve a nessuno, in quanto è un ente burocratico che fa girare documenti e carte senza alcuna concretezza. Migliaia o decine di migliaia di dipendenti, spese enormi per ricompensare i settecentoventi deputati europei e poi quell’incomprensibile duplicazione del Parlamento, con una sede a Strasburgo che non ha alcuna ragione di esistere. Ricordiamo che quando si svolgono in quell’ambiente le riunioni, si spostano circa seimila persone, con le relative spese ed emissioni di CO2.

Un’Europa federale sul modello Usa

Invece di questo quadro deprimente, l’Europa avrebbe bisogno di trasformarsi in una sorta di Stati Uniti, con un’unità centrale che utilizzi tutte le enormi risorse che vi sono, per fare crescere non solo la ricchezza e l’occupazione, ma anche la cultura di una popolazione che va verso i quattrocentocinquanta milioni di abitanti, molto più di quelli degli Stati Uniti (circa trecentoquarantotto milioni).

Europeisti convinti, ma critici

Bisogna chiarire subito che noi siamo europeisti convinti, come abbiamo dimostrato in questi quarantasei anni di vita del QdS. Abbiamo avuto la fortuna dell’amicizia di Antonio Martino, figlio del grande ministro degli Esteri liberale, Gaetano Martino, il quale fu il fautore della costituzione dell’Unione europea, firmata a Roma il 25 marzo 1957.
Abbiamo assistito in questi sessantasette anni a un andamento talmente lento che non ha portato a nulla, salvo – lo ripetiamo e lo confermiamo – all’istituzione dell’Euro, per cui si deve ringraziare l’allora presidente della Commissione, Jacques Delors.

Verso un’Unione davvero unificata

Va da sé che oltre alla “Nato europea” andrebbe unificato il sistema fiscale – eliminando i privilegi di Irlanda, Olanda, Lussemburgo e altri Paesi -; andrebbe unificato il sistema dei trasporti e andrebbero unificate tutte le altre branche amministrative, che farebbero dell’Unione un’unica confederazione, ripetiamo, sul modello degli Stati Uniti.
Utopia? Probabile, ma ricordate al riguardo l’intramontabile Thomas Moore, con la sua Utòpia (1478-1535).