In Ue l’acqua del rubinetto dovrà rispettare requisiti più stringenti - QdS

In Ue l’acqua del rubinetto dovrà rispettare requisiti più stringenti

Marco Carlino

In Ue l’acqua del rubinetto dovrà rispettare requisiti più stringenti

martedì 29 Dicembre 2020

Nuova direttiva approvata dal Parlamento europeo per ridurre la plastica. Gli Stati membri hanno tempo fino al 2027 per attuare l’accordo

STRASBURGO – Nei giorni scorsi il Parlamento ha approvato l’accordo con i Paesi Ue sulla nuova direttiva sull’acqua potabile ed entro la fine di questo mese entrerà in vigore dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Entro due anni dalla sua entrata in vigore, gli Stati membri apporteranno le modifiche necessarie agli ordinamenti nazionali per conformarsi alle nuove disposizioni.

Secondo la normativa appena approvata, i paesi dell’Ue dovranno migliorare l’accesso all’acqua pulita per tutti i cittadini dell’Unione, come la creazione di fontane d’acqua negli spazi pubblici, in particolare per i gruppi vulnerabili, come i rifugiati, le comunità nomadi, i senzatetto e le culture minoritarie, con accesso limitato o nullo. Inoltre, a discrezione di ogni Paese, ciascuno potrà anche scegliere di incoraggiare la fornitura di acqua di rubinetto gratuitamente o a un prezzo basso nei ristoranti.

Dopo vent’anni dalla precedente normativa, la nuova legislazione aggiorna gli standard di qualità e stabilisce requisiti minimi di igiene per i materiali a contatto con l’acqua potabile (come tubi o rubinetti) per evitare la contaminazione. I perturbatori endocrini, i prodotti farmaceutici e le microplastiche saranno monitorati attraverso un meccanismo di sorveglianza che consentirà all’Ue di aggiornare la sorveglianza in linea con gli ultimi sviluppi scientifici. Tra i parametri microbiologici da tenere sotto osservazione rientrerà anche la legionella, un batterio che – secondo l’Organizzazione mondiale della sanità – risulta tra i principali responsabili dei problemi sulla salute pubblica legati al consumo dell’acqua di rete. Contestualmente, verrà diramato un elenco dove saranno indicate le sostanze autorizzate a venire a contatto con l’acqua potabile.

La nuova direttiva è stata approvata sulla base di due principi fondamentali:
– le evidenze scientifiche, basate sulle linee guida dell’Oms;
– il principio di precauzione, vale a dire l’approccio per far sì che l’acqua destinata al consumo umano possa essere bevuta in sicurezza, garantendo alti livelli di protezione.

Secondo la Commissione europea, l’accesso a un’acqua di migliore qualità potrebbe ridurre il consumo delle bottiglie di plastica del 17%. Meno acqua in bottiglia significa non solo aiutare le persone a risparmiare ma produrre anche un impatto positivo sull’ambiente, riducendo le emissioni di CO2 e dei rifiuti di plastica.

Le bottiglie sono uno degli articoli di plastica monouso più comuni che si trovano sulle spiagge europee. In quest’ottica se la fiducia nell’acqua del rubinetto migliorerà, i cittadini potranno anche fornire il loro contributo per ridurre sensibilmente i rifiuti di plastica dell’acqua in bottiglia, il che limiterebbe anche i rifiuti marini.

Cambiare la mentalità è un processo lungo e faticoso, ma come mostra il successo dell’iniziativa cittadina Right2Water (Diritto all’acqua), che ha raccolto oltre un milione e 800 mila sottoscrizioni, i cittadini europei si sono dimostrati sensibili rispetto al tema dell’acqua potabile.

Un occhio all’ambiente, ma anche al portafogli. Sempre secondo la Commissione europea, un minore consumo di acqua in bottiglia potrebbe aiutare le famiglie dell’Ue a risparmiare più di 600 milioni di euro all’anno. Infine, in una risoluzione separata, il Parlamento ha richiesto agli stati membri di dare piena attuazione alle disposizioni al massimo entro il 2027, così che tutte le acque sia sotterranee che superficiali possano raggiungere uno stato ottimale.

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