Il 6 luglio 2022, il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione europea che classifica come energie verdi quella nucleare di ultima generazione e il gas naturale con i suoi derivati.
La questione è di grande importanza perché consente ai gruppi che intendono insediare enti produttivi dei suddetti prodotti di ottenere agevolazioni economiche nonché facilitazioni burocratiche.
I mezzi di informazione hanno dato relativa importanza alla questione prima indicata, non rendendosi conto, invece, che questa svolta costituisce una soluzione importante alla sostituzione delle energie tossiche, come quelle di carbone e petrolio.
Da ora in avanti, una volta approvati i provvedimenti esecutivi, ciascuno Stato dell’Unione europea potrà attivare le ricerche del gas, in terra e in mare, e mettere mano ai nuovi impianti nucleari che – come insegna la Francia – sono sicuri e consentono la riduzione del costo del chilowattora di oltre la metà.
Nel nostro Paese, il dissennato comportamento di tanti governi e l’altrettanto dissennato comportamento ideologico di una parte del Parlamento, hanno indotto nel 1987 il popolo italiano – credulone e beone – a votare pollice verso per l’energia nucleare, nel referendum.
A distanza di trentacinque anni, quelli che votarono per l’abolizione, crediamo, non si sono ricreduti perché sia allora che ora pensavano e pensano con la testa degli altri e non con la propria.
Il popolo francese, invece, ha sempre approvato la politica energetica basata sul nucleare, tanto che oggi oltre i tre quarti del fabbisogno di imprese, enti pubblici e cittadini è soddisfatto da quel tipo di energia.
Nella triste vicenda russo-ucraina, la formica francese non subisce alcuna ritorsione, invece la cicala italiana rischia di restare congelata nei prossimi autunno-inverno.
Italiani con gli occhi bendati, con le orecchie chiuse, con la mente rattrappita, che non leggono, non si informano e per conseguenza non capiscono, hanno portato il nostro Paese all’enorme debito pubblico attuale e al probabile rischio di passare la prossima stagione al freddo perché il gas sarà razionato e fornito solo durante una parte delle ventiquattro ore.
Il Pnrr prevede la possibilità di finanziare progetti per la costruzione di impianti nucleari e di impianti per la produzione del gas o per l’estrazione del medesimo, in mare o in terra. Dunque, ora le imprese che possiedono tecnologia (il punto è proprio questo) sono in condizione di redigere rapidamente i progetti a norma dei regolamenti Ue, di inviarli al ministero competente per la bollinatura e destinarli alla Commissione europea, che, secondo le informazioni assunte, ha già preparato una task force che analizzi e approvi i progetti arrivati dai 27 Paesi, in tempi relativamente brevi, anche per la burocrazia europea.
Ora si tratta di prendere atto della capacità di imprese e pubbliche amministrazioni di inviare al Ministero i progetti, come prima si scriveva, ben redatti. Va tenuto conto che le realizzazioni devono essere completate entro il 2026, salvo deroghe. Ci sono appena tre anni oltre allo scorcio del corrente, per cui bisogna correre, correre e correre perché il fattore tempo è prezioso.
In questa vicenda, come impattano le prossime elezioni del 25 settembre? Indubbiamente causeranno un rallentamento. Però, dal momento che il Governo – anche se solo per gli affari correnti – e le pubbliche amministrazioni funzionano regolarmente, per quanto di loro competenza, sarebbe auspicabile che i progetti della materia indicata fossero inviati a migliaia e che subito dopo l’approvazione dell’Ue si aprissero immediatamente i cantieri.
Tuttavia c’è un “ma”. Il mancato coordinamento delle leggi nazionali, regionali e dei regolamenti comunali, con il loro intreccio diabolico, può fortemente rallentare i percorsi, con la conseguenza di vanificare i benefici del Pnrr.
Ricordiamo per l’ennesima volta che non verranno erogati finanziamenti a pioggia, bensì su specifici progetti redatti secondo le norme europee.
Cosa serve perché tutto funzioni? Organizzazione, metodo e competenze, oltre che la massima buona volonta.

