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Ue lancia misure in aiuto delle aziende che riciclano la plastica

Ue lancia misure in aiuto delle aziende che riciclano la plastica

Con concorrenza sleale extra Ue capacità franano e rischiano di fallire

Roma, 23 dic. (askanews) – La Commissione europea ha annunciato una serie di interventi mirati sul settore del riciclaggio della plastica, in cui l’attività è drasticamente frenata negli ultimi anni nella Unione europea risentendo di condizioni di concorrenza non paritetiche rispetto ai produttori esteri. L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio dei piani per l’economia circolare, su cui Bruxelles intende lanciare una proposta (Circular Economy Act) nel prossimo anno, con l’obiettivo di migliorare il funzionamento del mercato unico per il riutilizzo delle materie prime.

Secondo la commissione Ue, a riflesso di prezzi del petrolio più bassi e capacità produttive in eccesso in paesi non Ue, la crescita delle capacità di riciclo delle plastiche è caduta negli ultimi anni dal 17% del 2021, al 10% nel 2022 al 6% del 2023. “Ne risulta che ora un quantità rilevante di capacità è ferma mentre le imprese di riciclaggio di plastiche rischiano bancarotte. Per la fine di quest’anno – dice la Ue in un documento allegato ad un comunicato stampa – le capacità di riciclaggio saranno diminuite di 1 milione di tonnellate, equivalente all’intera capacità di riciclaggio della Francia”.

Tutto questo sta minando la capacità del settore di fare leva sull’accresciuta domanda di plastiche e materiali riciclati, incoraggiata dalle regole della stessa Ue su imballaggi e packaging e sulla riciclabilità dei veicoli, che richiedono un crescente utilizzo di plastiche e prodotti riciclati.

L’obiettivo di questi interventi è sostenere il settore al tempo stesso gettare le basi per un approccio più sistemico verso l’economia circolare, spiega la Commissione Ue.

Allo scopo di favorire una concorrenza più leale tra plastiche riciclate nella Ue e plastiche importate, la Commissione intende creare dei codici separati per le plastiche di primo uso e quelle riciclate. Questo si aggiunge a interventi volti a semplificare i quadri normativi e a dare maggiore uniformità alle regole all’interno dell’Unione, anche in riferimento alle bottiglie in plastica per bevande e alle plastiche per l’imballaggio di alimentari.

Contemporaneamente la Commissione ha lanciato una consultazione pubblica per valutare i risultati della direttiva sulle plastiche monouso: tutte le parti interessate potranno fornire riscontri fino al prossimo 17 marzo.

Bruxelles rileva che nonostante tutta la spinta per l’economia circolare nel 2012 il 12,2% dei materiali utilizzati nella unione derivavano da riciclaggio o riuso, a fronte di un 11,2% nel 2015: progressi che la stessa Commissione definisce “modesti”.

“L’Europa deve rimuovere gli ostacoli all’economia circolare”, afferma la commissione, che ribadisce l’obiettivo di diventare leader globale dell’economia circolare per il 2030.