Home » Italia, il dopo virus con i conti scassati

Italia, il dopo virus con i conti scassati

Com’è noto a pochi – anche perché il Governo non ha ritenuto di comunicare agli italiani la verità – le epidemie (o pandemie), come vengono vanno via, da sole, senza che l’umanità possa farci qualcosa. L’unica azione che è consentita alle persone umane è quella di limitare il numero dei morti.
Nessuna fonte scientifica, almeno finora, ha spiegato questo fenomeno, che però è lì, sotto gli occhi di tutti.
Dunque, a primavera inoltrata, il virus scomparirà, anche per effetto climatico e cioé i raggi solari pre estivi ed estivi, i venti marini ed altri fattori atmosferici.
La questione che si pone ora per governo e maggioranza è come affrontare l’enorme buco finanziario che il virus Corona ha creato, in conseguenza del blocco esteso di molte attività economiche.
A riguardo, sarebbe opportuno che il ministero dell’Economia inserisse un contatore, come ha fatto il ministero della Salute, per contare i morti, in modo da informare l’opinione pubblica su quanti saranno i morti economici, forse in numero superiore a quello dei morti per virus.

Il guaio in questa vicenda è che il nostro Paese deve affrontare il dopo virus con i conti scassati, in quanto già il deficit del 2020 in base al Def sforava di oltre il 2,2 per cento, non vi era alcuna avvisaglia di crescita, con l’incremento del Pil pari a zero, con una disoccupazione intorno al dieci per cento, e soprattutto con un Mezzogiorno arretrato rispetto al resto del Paese, con quasi tutti i parametri economici indietro di oltre un terzo.
Questo è il quadro come emerge dai dati macroeconomici. Non vogliamo sospettare che Governo e maggioranza siano tentati di approfittare di questa situazione per inglobare il deficit precedente in quello conseguente al coronavirus. Non vogliamo sospettare inoltre che Governo e maggioranza vogliano approfittare dell’occasione per elargire soldi a destra e a manca in modo da acquisire quel consenso che, naturalmente, non avrebbero.
Ulteriore guaio di questo scenario è che vi è un’opposizione tripartita la quale non è migliore della parte governativa perché anch’essa è portata alla dilapidazione delle poche risorse nazionali in una logica di spesa pubblica distribuita indistintamente, con la stessa finalità di acquisire consensi.
In altre parole, la nostra classe di governo e di opposizione è talmente mediocre che non si accorge come la bassa politica di aumento della spesa corrente sia esattamente il contrario di quella che servirebbe e cioé una politica virtuosa, basata su pilastri come investimenti ed opere pubbliche, per mettere in circolazione denaro fresco e creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, anziché distribuire a pioggia assegni di cittadinanza o di pensione anticipata che hanno sovraccaricato il debito sovrano del nostro Paese.
Nonostante ciò, il Governo e la maggioranza sono chiamati ad un atto di responsabilità per affrontare la situazione economica disastrosa, conseguente sia a prima che a dopo il virus Corona, tentando di utilizzare al meglio la montagna di cambiali, sottoforma di Btp, che l’esecutivo dovrà firmare per fronteggiare il fabbisogno finanziario.

Il Presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, è stato appena rieletto all’unanimità perché ha gestito la vicenda del virus in maniera encomiabile, riducendo al minimo i disagi per la popolazione e riaprendo tutte le attività quasi in tempo record.
Nel nostro Paese la stessa capacità di gestire tutta la questione l’ha avuta il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che infatti ha riaperto i battenti prima di altre regioni; ambedue i leader sono stati capaci di coniugare l’esigenza di contenere il virus, ma non di sacrificare oltre ogni limite l’economia e i loro cittadini.
Insomma, bisogna riconoscere la loro capacità di assumere quelle responsabilità che il governo italiano e molti presidenti delle regioni non hanno avuto la forza morale di prendere.
Per dirla in altre parole, la nave Italia non ha seguito una rotta capace di contrastare la tempesta perché il suo comandante ed i relativi collaboratori hanno dimostrato pavidità, trincerandosi dietro i confini dei cosiddetti scienziati, i quali ovviamente hanno sempre tirato il lenzuolo dal proprio lato, scoprendo totalmente quello economico e sociale, che quindi è stato colpito da un virus forse più grave: la recessione e la povertà.