Uffici stampa enti locali in Sicilia, dove le norme spesso sono disattese - QdS

Uffici stampa enti locali in Sicilia, dove le norme spesso sono disattese

Raffaella Pessina

Uffici stampa enti locali in Sicilia, dove le norme spesso sono disattese

giovedì 24 Febbraio 2022

Tavolo tecnico tra Assostampa Sicilia e l’assessore Zambuto per mettere ordine nei Comuni. Tante le criticità, a partire dalla differenza tra portavoce addetto stampa

PALERMO – Il sindacato dei giornalisti torna a ribadire la necessità che i comuni siciliani si dotino di un ufficio stampa e ha rivolto in questo senso un appello alla Regione, nel corso dell’incontro svoltosi ieri mattina tra l’assessore alle autonomie locali e funzione pubblica Marco Zambuto, e Roberto Ginex, segretario regionale di Assostampa Sicilia, sindacato unitario dei giornalisti.

Nel corso della riunione, alla quale hanno preso parte anche le dirigenti generali dei due dipartimenti, Carmen Madonia e Margherita Rizza, e Vito Orlando e Marina Mancini, rispettivamente presidente e vicepresidente del Gruppo uffici stampa Sicilia, sono state affrontate le criticità che attualmente si registrano negli uffici stampa degli enti locali dell’Isola, a partire dalla differenza del ruolo di portavoce da quello di addetto stampa. Ma si dovrà attendere l’esito della sentenza della Corte Costituzionale relativamente all’art. 9 della legge 5/2021 che aveva cassato per i portavoce in Sicilia l’obbligatorietà dell’iscrizione all’ordine dei giornalisti, andata in decisione lo scorso 25 gennaio.

“Se gli enti locali si dotassero di uffici stampa si potrebbero aprire nuove prospettive occupazionali per una categoria in crisi come quella dei giornalisti offrendo al contempo la professionalità del saper fare informazione alle amministrazioni locali – ha detto Roberto Ginex, segretario regionale di Assostampa Sicilia – si eviterebbe il rischio che possa configurarsi il reato di esercizio abusivo della professione, anche in relazione alle centinaia di comunicati stampa che ogni giorno arrivano alle redazioni firmati da amministratori locali e persino anche senza alcuna firma. Molti comuni siciliani oggi inoltre non rispettano l’atto d’indirizzo sull’equo compenso di cui alla delibera della giunta di governo della Regione Siciliana n. 301 del 28 agosto 2018 in materia di acquisizione dei servizi professionali ed equo compenso. C’è inoltre in atto una deregulation con evidente confusione tra il ruolo del portavoce e quello di addetto stampa, con personale utilizzato persino a titolo gratuito o con compensi lontani dalla dignità del lavoro, a maggior ragione se somministrato dalla pubblica amministrazione. Ricordiamo che per i comuni più piccoli è possibile creare uffici stampa consortili in grado di assicurare una corretta e professionale informazione, che potrebbero essere gestiti da singoli giornalisti o da società o reti di professionisti, ai sensi di legge”.

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