In una nota inviata a tutti i lavoratori del commercio, il sindacato Uiltucs Sicilia preannuncia azioni a tutela dei dipendenti che dovessero denunciare abusi sul lavoro festivo. La sigla ricorda infatti che “relativamente alle giornate festive del Lunedì dell’Angelo (Pasquetta), 25 aprile, Primo maggio, 2 giugno, 15 Luglio festa del Santo Patrono, esclusivamente per le lavoratrici e lavoratori della provincia di Palermo, e 15 agosto, l’adesione alla prestazione di lavoro nelle giornate festive è caratterizzata dall’esclusiva volontarietà e nessun obbligo può essere rivendicato da parte dell’azienda”.
Nella nota a firma della segretaria generale Uiltucs Sicilia, Ida Saja, si invitano dunque “tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori a informare le rispettive aziende le quali, prima di ogni e qualsiasi programmazione settimanale che includa al suo interno una o più giornate festive, sono tenute a concordare con ogni lavoratrice e lavoratore l’eventuale disponibilità a prestare opera lavorativa in tali giornate. A tal proposito, si ribadisce che, in caso di volontà di godere del giorno festivo, tale giornata dovrà essere considerata quale giornata “lavorata” in termini di base oraria giornaliera, pertanto alcun recupero è previsto. Inoltre, nel caso in cui il riposo settimanale di legge dovesse coincidere con il giorno festivo, le lavoratrici e i lavoratori avrebbero diritto al pagamento di una quota pari ad 1/26 della propria retribuzione così come previsto dallo specifico contratto applicato. Su tale ultimo punto ricordiamo che il riposo settimanale, se non contrattualizzato o erogato in termini consuetudinari, non potrà essere programmato in una giornata festiva bensì in un’altra giornata settimanale. Per quanto concerne il trattamento economico previsto, in caso di prestazione durante le giornate di festa, ricordiamo che queste dovranno essere retribuite come lavoro straordinario festivo, ovvero, con la quota oraria della retribuzione di fatto (100%) e con la maggiorazione del 30% che, nei fatti, si concretizzerebbe con una erogazione pari al 130% fatto salvo condizioni di miglior favore”.
La Uiltucs ribadisce quindi ”la propria contrarietà riguardo ad ogni forma di prestazione lavorativa nel settore del Commercio nelle giornate festive. Infatti, la liberalizzazione del lavoro domenicale e festivo, introdotta dal Decreto Salva Italia del Governo Monti, ha eliminato i vincoli sugli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, consentendo maggiore flessibilità anche per le aperture domenicali e festive; condizione che ha di fatto avuto un impatto significativamente negativo sulle famiglie, in relazione al consistente peggioramento della qualità del tempo trascorso insieme all’interno dei nuclei familiari, soprattutto nei giorni festivi tradizionalmente a ciò dedicati. La Uiltucs ha sempre sostenuto sia in sede istituzionale che con ogni forma di azione, il diritto di ogni lavoratrice e di ogni lavoratore a ritrovarsi con la propria famiglia nei giorni di festa, con l’importante obiettivo di rinsaldare un tessuto sociale oggi compromesso e di riportare al centro i valori più importanti, oggi posizionati in secondo piano a vantaggio del mercato e del business”.

