L’ultimo saluto dei palermitani a fratel Biagio - QdS

L’ultimo saluto dei palermitani a fratel Biagio

redazione

L’ultimo saluto dei palermitani a fratel Biagio

mercoledì 18 Gennaio 2023

Ieri, in una Cattedrale gremita, i funerali del fondatore della Missione Speranza e Carità. La commozione dell’arcivescovo Lorefice: “L’eredità che ci ha lasciato è la ricchezza del suo esempio”

PALERMO – “L’unica eredità di cui Fratel Biagio si è appropriato è stata il dolore e la povertà dei fratelli. L’eredità che ci lascia è la ricchezza del suo esempio che riscalda il cuore”. Con queste parole l’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice ha dato l’ultimo, commosso, saluto a Biagio Conte ieri mattina in Cattedrale, durante i funerali per il missionario laico fondatore della Missione Speranza e Carità morto la settimana scorsa a 59 anni dopo una lunga malattia.

“Era pieno – ha aggiunto Lorefice durante l’omelia – era ricco. E non aveva niente. Non gli mancava nulla. Solo i poveri, la pace e la giustizia erano le sue passioni. Il nostro Fratel Biagio ha amato la sua Palermo, si è coinvolto nelle sue sofferenze e contraddizioni come il nostro don Pino Puglisi. Come fa una città a essere senza Dio? È la domanda che Biagio ha incessantemente incarnato non solo col suo spirito profetico, ma con la libera radicalità della sua scelta e con la concreta fattività della sua opera, ricordandoci che un cristiano che prende sul serio il Vangelo riesce davvero a cambiarla, questa città umana: ci ha provocati a trovare la nostra risposta, ognuno la propria, interrogandoci sul senso del nostro agire come individui. Il segno che lascia nel cuore della nostra Palermo è un dono grande che abbiamo ricevuto, ma anche un compito grande: la sua domanda, lo sappiamo, continuerà a provocarci intimamente e collettivamente”.

La Cattedrale era gremita, con centinaia di persone che hanno affollato la chiesa e tante altre che sono rimaste fuori, dove è stato allestito un maxischermo per consentire a tutti di seguire la funzione. Sul feretro, una semplice bara di legno chiaro, è stato posto un evangeliario e attorno fiori bianchi e gialli. Presenti, oltre ai familiari di Biagio Conte, anche numerose autorità, fra cui il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

“Anche oggi – ha detto il primo cittadino del capoluogo siciliano – giorno dell’ultimo saluto a fratel Biagio, la città è accorsa in Cattedrale per dare un abbraccio a uno dei simboli più luminosi di Palermo. L’impegno di tutti dovrà essere rivolto a non disperdere il suo messaggio e ad accompagnare l’azione della Missione Speranza e Carità, che proseguirà nella sua opera anche dopo la scomparsa della sua guida. A testimonianza di quanto sia forte la volontà di questa Amministrazione, la Giunta comunale, all’unanimità, ha deciso di promuovere l’iter di intitolazione a Biagio Conte di un’area vicino alla Missione. Ho informato il prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, che ha mostrato apertura verso questa iniziativa del Comune e alla quale spetta emettere un provvedimento che anticipi l’intitolazione di una strada rispetto ai tempi ordinari. È un primo gesto affinché resti sempre vivo il ricordo di Biagio Conte”.

Un ricordo che, come ha sottolineato ancora Lagalla, non sarà soltanto fisico ma anche spirituale: “Questa città – ha detto – ha continuato a tenersi per mano e ad abbracciare il suo figlio più prezioso, che oggi ci ha lasciato fisicamente ma non nell’impegno e nella devozione alla missione che egli ha fondato, curato e in cui ci ha educato a voler bene”.

E a mantenere vivo il lascito di Biagio Conte si è impegnato anche il presidente Schifani: “Fratel Biagio mi ha affidato un testamento, quello di lavorare insieme per i poveri. Evidentemente capiva che stava andando via, ma mi ha detto ‘lavoriamo insieme’. Le sue parole e la sua missione credo siano un patrimonio dell’umanità, non soltanto della nostra città e della nostra regione. Figure come lui aiutano, stimolano la politica, quella sana, a mettersi ogni giorno in discussione per chi ha bisogno. Noi lo faremo con tutto il cuore e sono convinto che daremo una grande risposta, non soltanto a lui ma ai poveri che tanto hanno bisogno di un momento di fiducia, sostegno e aiuto”.

“Dobbiamo pensare agli ultimi – ha concluso Schifani – non soltanto alla politica urlata, ma a questo mondo che soffre in silenzio e dignità. Il suo messaggio era di amore per tutti, per il bene, per la gente e per i poveri. Il patrimonio che ci lascia Biagio Conte non può essere disperso. Lavoreremo quotidianamente perché questo non avvenga”.

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