Un anno col Ventitré dovrà essere fortunato - QdS

Un anno col Ventitré dovrà essere fortunato

Un anno col Ventitré dovrà essere fortunato

martedì 03 Gennaio 2023

La Cabala che “indovina” il futuro

Nel sentire comune meridionale, soprattutto campano, Cabala è l’arte che presume di indovinare il futuro per mezzo di numeri, lettere, sogni, da cui spesso vengono dedotti i numeri che si giocano al Lotto.

Cabala ha anche un significato negativo: raggiro, imbroglio, subdolo maneggio. È anche il nome di un’antica località della Sicilia occidentale, nei pressi di Palermo, ove, nel 383 a.C. circa, Dionisio primo, tiranno di Siracusa, sconfisse l’esercito cartaginese catturando oltre cinquemila prigionieri.

Cabala ha anche un significato più “nobile” perché designa il complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche circa Dio e l’Universo, che si asserivano rivelate ad un numero ristretto di persone e tramandate da generazione in generazione.

Consentiteci, in questo primo editoriale dell’anno, di prendere il significato più spiritoso di Cabala e cioè quello dell’arte di tradurre i sogni in realtà, e cominciamo con la traduzione del numero Ventitré.

Che dice la Cabala del numero Ventitré? Diversi significati sono associati a tale numero, ma in generale è considerato un numero portafortuna sia nella sfera lavorativa che privata.
Dal che noi deduciamo indebitamente e senza alcuna prova scientifica che un anno nel cui numero ci sia il Ventitré deve essere per forza fortunato. E di fortuna l’umanità – che ha ormai superato gli otto miliardi di abitanti – ne ha davvero bisogno.

Ovviamente le azioni delle persone non possono basarsi sulla fortuna, ma su un insieme di valori etici ed obiettivi che devono governare le Comunità a tutti i livelli: mondiale, continentali, nazionali, regionali e locali.

Sulla natura dell’essere umano sono stati scritti migliaia e migliaia di libri, per cui non è facile determinarla, anzi più se ne sa e più essa diventa misteriosa. Vi sono persone di tutti i tipi di cui bisogna prendere atto, con la conseguenza che il comportamento di chi ha responsabilità di guida delle Comunità dovrebbe essere improntato, da un canto, a lungimiranza che tenti di guardare oltre l’orizzonte e, dall’altro, alla prudenza per fare sempre i conti con la realtà.
Dal che si deduce che bisogna sognare con gli occhi aperti e con i piedi solidamente piantati a terra.

La cancrena del mondo è l’egoismo di tanti gruppi di persone che cercano di fare prevalere i propri interessi su quelli generali. Persone senza scrupoli, senza ideali, senza punti di riferimento etici. Insomma, dei “Paperoni” che hanno l’unico scopo di accumulare ricchezze infischiandosene della povertà dilagante.
Che fanno questi egoisti? Esercitano la massima pressione sui governi per fare incominciare guerre locali e alimentare guerre già esistenti, evitando che si chiudano. Se non proprio guerre, comunque guerriglie.

Tipico è il caso del rapporto fra Israele e i suoi vicini. A Camp David, nel 1978, l’allora presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter, riuscì a far stringere la mano al presidente egiziano, Anwar al-Sādāt, e al primo ministro israeliano, Menachem Begin. Quel famoso accordo è finito nel nulla perché i guerrafondai sono riusciti a prevalere e ad alimentare le guerre piuttosto che sopirle con l’estintore della pace.
Cosicché, ancora oggi la guerra non dichiarata in quella zona continua con morti e feriti.

La nuova guerra scoppiata in centro all’Europa fra Russia e Ucraina il 24 febbraio dell’anno passato, è un altro elemento che conferma questo egoismo. Già otto anni fa il Washington Post disse che l’Amministrazione americana stava facendo di tutto per far scoppiare il conflitto russo- ucraino, articolo mai smentito.

Fatti i preparativi, la scintilla è scoppiata meno di dodici mesi fa, ha causato innumerevoli morti e ha messo il popolo ucraino in condizioni disastrose, con la demozione, uno dopo l’altro, di tutti gli impianti energetici, idrici, fognari, stradali del Paese e così via, per l’ingordigia dei produttori di armi che vedono uno sfogo dei loro prodotti nel territorio ucraino.

Ecco che ci viene incontro la Cabala: il Ventitré. Che porti fortuna al popolo ucraino, con una pace possibile e immediata, e che porti fortuna a tutti gli altri Popoli nel mondo, affinché agiscano con buon senso, buona volontà e voglia di costruire.

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