Riceviamo e pubblichiamo l’appello di una nostra lettrice
Caro direttore,
qualche mese fa, ha accolto con particolare interesse, la proposta per l’emersione dei fabbisogni occupazionali rilevata da Unioncamere e il sistema Excelsior, presentata all’assessore al Lavoro, Dott.re Scavone; in effetti, dopo una lunga attesa sono riuscita ad avere un appuntamento con un dirigente della Regione. Il primo incontro sembra essere andato bene, tanto che entro febbraio si doveva organizzare un tavolo tecnico per discutere su come agire. Purtroppo l’emergenza del coronavirus ha interrotto tutte gli incontri di qualsiasi natura, ma sono fiduciosa che il tutto potrà riprendere senza altri intoppi appena sarà finito tutto.
Con questa nuova lettera Le volevo chiedere la possibilità di rivolgere un appello al Presidente Musumeci; pare che a tutt’oggi la cassa integrazione regionale non sia stata finanziata per questo non arrivano i soldi a tutti noi che non lavoriamo. Pare che in perfetta continuità con il governo nazionale, il Presidente intenda aiutare le imprese con il “credito d’esercizio” che per le imprese siciliane, già pesantemente colpite dalla crisi, rappresenterà un ulteriore debito, impossibile da onorare anche se agevolato. Dai dati della Svimez sul lockdown si legge che il rischio “default” è dietro l’angolo, sulla base dei dati di bilancio, sulla redditività operativa e sul costo dell’indebitamento delle aziende con fatturato pari 800.000 euro, si stima che le imprese meridionali sono più a rischio rispetto a quelle del nord.
In questo mese sono stati bruciati 2,1 miliardi di euro , quasi mezzo milione di lavoratori sono a casa, sono 164.649 i lavoratori autonomi e le partite iva senza fatturato.Insomma non servono altri numeri per capire la portata di questa blocco, che seppur necessario, ora ha bisogno di certezze e non di rassicurazioni.
Sino ad ora ci è stato detto che nessuno sarebbe stato lasciato da solo, invece come altri milioni di imprenditori e loro dipendenti siamo rimasti a casa e senza aiuti; se il governo regionale intende proseguire la strada del prestito è sicuro che dopo la cassa integrazione saremo tutti i disoccupati e disperati.
La mia proposta è istituire immediatamente la zona franca urbana per almeno un anno, attivare un fondo perduto per aiutare le imprese e come unica garanzia agli aiuti, è l’impossibilità di licenziare per almeno un anno. Sicuramente si chiederà con quali risorse il Presidente Musumeci potrà realizzare tutto questo, ebbene la nostra unica salvezza è lo Statuto; solo trattenendo tutta la nostra ricchezza in Regione possiamo evitare la catastrofe che coinvolgerà imprenditori e dipendenti. D’altronde se chiudono le imprese a chi potremmo chiedere lavoro? È molto importante prestare attenzione anche ai lavoratori più precari, i c.d workingpoor, si tratta di una condizione sociale emergente che si estende oltre i 2,2 milioni di famiglie. Un fenomeno dovuto alla manodopera poco qualificata con basse retribuzioni e alla flessibilità distorta del lavoro. Un problema strutturale che la politica non è riuscita a sistemare sia con politiche passive di sostegno al reddito e sia con politiche attive per il collocamento.
Non è difficile poter immaginare queste famiglie cosa stanno vivendo, soprattutto se hanno bambini o anziani da curare, anche perché il blocco non riguarda le utenze, gli affitti e altri balzelli che continuano ad arrivare. Lei sa perfettamente che oggi a sostenere il reddito di tutti i lavoratori fermi sono i genitori con le loro pensioni, però nessuno ha pensato di bloccare le spese di tutti per permettere di mantenere condizioni di vita dignitosi. La nostra situazione era già sofferente prima della forzatura del governo di rinchiuderci in casa. In Sicilia, purtroppo, le distorsioni nel mercato del lavoro hanno reso molto vulnerabili i lavoratori: i rapporti di lavoro oltre ad essere precari non sono tutelati dal punto di vista sindacale.
Io credo che questa emergenza abbia dimostrato come il ritardo legislativo regionale a favore di imprenditori e dipendenti non sindacalizzati; mi riferisco alla bilateralità, all’attivazione del contratto aziendale e al potenziamento dei centri per l’impiego. La prego, in conclusione, di poter darmi spazio e di sollecitare il Presidente Musumeci affinché d’urgenza si attivi per la liquidazione della cassa integrazione e poi di valutare le proposte. In questo momento è necessario un atto di responsabilità solo ed esclusivamente nei confronti dei siciliani.
Maria Francesca Briganti
Lentini
