Un avamposto spaziale per la difesa planetaria, PoliMi ed Esa ispirati da Superman e Batman - QdS

Un avamposto spaziale per la difesa planetaria, PoliMi ed Esa ispirati da Superman e Batman

redazione

Un avamposto spaziale per la difesa planetaria, PoliMi ed Esa ispirati da Superman e Batman

sabato 14 Marzo 2020

Come nei fumetti, il prossimo Lunar Gateway potrebbe essere utilizzato come base per missioni a tutela della Terra

ROMA – Il Lunar Gateway, il prossimo avamposto spaziale dell’umanità pensato come punto di sosta da cui partire per raggiungere la superficie della Luna, potrebbe essere anche usato come punto di spiegamento per missioni di difesa planetaria, per intercettare asteroidi che si avvicinano pericolosamente alla Terra. Non stiamo parlando di fumetti e supereroi – anche se è vero che la Justice League di Superman e Batman ha avuto la propria base sulla luna e, in un secondo momento, su un satellite orbitante intorno alla Terra – ma di un progetto che il Politecnico di Milano sta esaminando in uno studio sostenuto dall’Agenzia spaziale europea.

Programmato per l’assemblaggio nel corso di questo decennio, il Gateway sarà collocato in un’orbita altamente allungata o “eccentrica” attorno alla Luna, passando a un minimo di tremila chilometri dalla superficie lunare e a una distanza massima di settantamila chilometri. Le missioni con equipaggio richiederanno molta meno energia per incontrarsi con il Gateway che per volare direttamente sulla superficie della Luna, e potrebbero poi arrivarci usando i lander basati sulla stazione. Quest’ultima, poi, potrebbe anche supportare le operazioni nello spazio profondo, compresi i veicoli spaziali per la difesa planetaria, per deviare i percorsi orbitali degli asteroidi in arrivo.

Anche se il concetto sembra quasi fantascientifico (alzi la mano chi ha pensato al sacrificio di Bruce Willis in Armageddon), le prime missioni di difesa planetaria della Terra sono già in preparazione. Il veicolo spaziale Dart (Double asteroid redirect test ) della Nasa, previsto per il lancio il prossimo anno, impatterà sul più piccolo asteroide della coppia Didymos, in orbita tra Terra e Marte, nel tentativo di spostare la sua orbita. Nel 2026 la missione Hera dell’Esa eseguirà un’indagine ravvicinata dell’asteroide post-impatto.

Le missioni Dart e Hera, note congiuntamente come la collaborazione Aida (Asteroid impact and deflection assessment) rappresentano una sperimentazione su un corpo distante che non rappresenta una minaccia per la Terra. Una volta provata, la tecnica di deflessione potrebbe essere utilizzata per davvero sugli asteroidi che si avvicinano pericolosamente. Un’eventualità in cui un tempo di reazione rapido sarebbe cruciale per la massima efficacia.

In quest’ottica, dunque, l’Esa sta finanziando un nuovo studio del Politecnico di Milano per analizzare le opzioni per l’utilizzo del Gateway per parcheggiare un veicolo spaziale di difesa planetaria pronto a intercettare gli asteroidi in arrivo. Questi veicoli spaziali sarebbero in grado di lasciare il Gateway con energie molto più basse rispetto alla partenza dalla Terra stessa.

“Questo promettente studio – ha spiegato Moritz Fontaine dell’Esa – nasce da una delle ultime idee ricevute attraverso la piattaforma di innovazione dello spazio dell’Agenzia spaziale europea, Osip (Open space innovation platform). Utilizzando Osip, chiunque è invitato a proporre nuove idee per affrontare le sfide legate allo spazio”.

In meno di un anno dal suo lancio, Osip ha già ricevuto centinaia di proposte.

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