Un granchio robot per esplorare i fondali marini - QdS

Un granchio robot per esplorare i fondali marini

Un granchio robot per esplorare i fondali marini

mercoledì 20 Maggio 2020

Sviluppato dalla Sant’Anna di Pisa, si chiama Silver2 ed è pronto a diventare anche un abile spazzino del mare

ROMA – È in grado di attraversare terreni accidentati e irregolari, senza modificare i fondali; può avvicinarsi ai bersagli in sicurezza e con precisione, muovendosi silenziosamente, nel pieno rispetto dell’ecosistema marino. E in un prossimo futuro grazie a un manipolatore potrà anche diventare spazzino, raccogliendo la plastica che giace sul fondo dei nostri mari. È Silver2, il robot esploratore capace di interagire con i fondali senza procurare danni a sé e all’ambiente.

Le sue caratteristiche e le sue funzionalità sono state presentate in uno studio pubblicato sulla rivista internazionale “Science Robotics”, coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

Figlio di un approccio bio-ispirato che ha permesso di applicare al robot i principi di locomozione tipici di animali bentonici come il granchio (organismo che sfrutta l’interazione con il fondale marino per muoversi), Silver2 può non solo esplorare fondali e ambienti vulnerabili ancora poco conosciuti, ma in un futuro molto vicino sarà anche in grado di pulire il mare dalla plastica affondata.

Silver2 è nato dall’intuizione di un gruppo di studiosi coordinato da Marcello Calisti, ricercatore dell’Istituto di BioRobotica e uno dei più stretti collaboratori di Cecilia Laschi, pioniera della soft robotics. E proprio grazie all’applicazione dei principi della flessibilità robotica in campo marino, è stato sviluppato questo robot-granchio che apre una nuova strada nella salvaguardia e nella conoscenza dell’ecosistema marino.

Lo studio pubblicato su Science Robotics ha confermato infatti che Silver2 è in grado di muoversi su fondali accidentati e di avvicinarsi moltissimo a “bersagli” viventi e non viventi (che siano bottiglie di plastica piuttosto che artefatti archeologici, strutture sommerse o organismi come i coralli o i pesci) senza interferire e danneggiare l’ecosistema marino e i suoi abitanti.

Composto da sei zampe articolate e molleggiate che gli permettono di muoversi agilmente sul fondale, SIlver2 avanza attraverso una serie di saltelli (anche laterali), e grazie alla flessibilità delle sue gambe subacquee, può sfiorare il fondo del mare per raccogliere sabbia o altro materiale che serve per studiare e conoscere meglio le caratteristiche dei fondali.

“Silver2 – commenta Giacomo Picardi, prima firma dello studio e dottorando del PhD in BioRobotica – è attualmente comandato a distanza da un operatore attraverso una interfaccia grafica che permette di vedere ciò che vede il robot e decidere direzione e tipologia di locomozione. Attraverso l’interfaccia inoltre è possibile visualizzare le caratteristiche dell’ambiente sottomarino, come pressione o temperatura rilevati dai sensori di bordo”.

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