Un hub alimentare nell’ex mattatoio di Gela - QdS

Un hub alimentare nell’ex mattatoio di Gela

Un hub alimentare nell’ex mattatoio di Gela

venerdì 04 Giugno 2021

La struttura, concessa in comodato d’uso dal Comune, verrà gestita dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus. Si stima che si potranno aiutare tra le 5.800 e le 7.900 persone

GELA (CL) – È ormai a un passo dal diventare realtà il progetto dell’hub alimentare della cui realizzazione a Gela si parla dal 2018. Un’iniziativa che vede Eni in prima fila al fianco dell’amministrazione comunale per contrastare la povertà e contribuire ad innalzare il livello della qualità della vita in città, obiettivi divenuti ancora più chiari con l’esplosione della pandemia, che ha generato un allarme sociale ed occupazionale di portata storica.

Il progetto è ufficialmente partito all’inizio del mese scorso, con la firma degli accordi di collaborazione tra Eni e il Comune di Gela, che metterà a disposizione una parte dei locali dell’ex mattatoio. La società del Cane a sei zampe si occuperà della ristrutturazione completa della struttura, che poi sarà gestita da Fondazione Banco Alimentare Onlus e Banco Alimentare della Sicilia Onlus.

A siglare l’accordo per Eni c’erano il presidente della Raffineria di Gela, Francesco Franchi, con il suo amministratore delegato Massimo Lo Faso, il presidente e amministratore delegato di Enimed Emiliano Racano e, in videoconferenza, Paolo Grossi, amministratore delegato di Eni Rewind.

In rappresentanza dell’Ente, invece, oltre al sindaco Lucio Greco e al suo vice Terenziano Di Stefano, c’erano il presidente del Consiglio comunale Totò Sammito, l’assessore ai servizi sociali Nadia Gnoffo, i dirigenti Simonetta Guzzardi e Tonino Collura e Valeria Caci in rappresentanza della commissione bilancio e servizi sociali.

Nel dettaglio, secondo quanto previsto dall’intesa, il Comune concederà i locali in comodato d’uso per 10 anni, mentre Enimed, Raffineria di Gela ed Eni Rewind, come già precedentemente detto, si faranno carico dei lavori di ristrutturazione e dell’adeguamento degli impianti per farne un centro di stoccaggio e distribuzione delle derrate alimentari. Si stima, in questo modo, di poter aiutare tra le 5.800 e le 7.900 unità, stimolando la già spiccata propensione all’associazionismo e alla creazione di reti sociali.

“Realizzare una logistica primaria del banco alimentare qui a Gela è un sogno che coltiviamo da alcuni anni e che, grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale e della Fondazione Banco Alimentare, a breve si concretizzerà. Con l’emergenza Covid, la situazione economica di tante famiglie è peggiorata, quindi ben venga ogni iniziativa destinata a loro” ha dichiarato il presidente Franchi, che ha anche ringraziato Sicindustria Caltanissetta che darà una mano nell’allestimento e nella gestione della struttura.
“Uno dei nostri pilastri – ha proseguito – è un rapporto di ampia collaborazione con il territorio che ci ospita, e faremo il possibile per ultimare quanto prima i lavori e consegnare la struttura alla città”.

“È un progetto – ha aggiunto l’amministratore delegato della Raffineria, Massimo Lo Faso – al quale noi tenevamo tantissimo. Dimostra il nostro impegno verso questo territorio e la nostra vicinanza a tante associazioni”.

Il banco alimentare si occuperà della ricezione delle derrate alimentari dall’hub di distribuzione centrale di Belpasso.

“L’hub alimentare non sarà una semplice struttura materiale, – ha spiegato il sindaco Greco – ma un luogo dalla grande rilevanza sociale in un momento difficile, di forte disagio e con tante famiglie che hanno bisogno di un sostegno concreto. Questa amministrazione ci teneva particolarmente, e ringraziamo Eni per averci permesso di realizzare un progetto così ambizioso che ci aiuterà a fornire assistenza ai soggetti bisognosi. è un risultato importante, soprattutto per chi crede in certi valori. Come già per Macchitella lab, Comune ed Eni ancora una volta insieme ed in costante collaborazione per il bene comune, a tutela della comunità locale e delle fasce sociali più deboli. Quello di Gela è un territorio che ha dato tanto ad Eni, e, in una logica di dare e avere, la multinazionale ci sta restituendo altrettanto”.

“Come assessore ai servizi sociali – ha aggiunto Nadia Gnoffo – mi trovo ad affrontare quotidianamente i problemi di soggetti che vivono difficoltà, e viaggiare nella direzione della sicurezza alimentare è positivo sia per la salute pubblica che per la costituzione di una comunità equa in cui le persone vulnerabili abbiano l’occasione di potersi riscattare. L’hub alimentare è un esempio di economia collaborativa tra privato, pubblico e associazioni che operano nel territorio, ma è anche l’occasione per dimostrare che, attraverso una collaborazione virtuosa, si possono dare risposte importanti alla collettività”.

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