Intervista al direttore generale del Cas, Salvatore Minaldi: “Nessun pericolo di crollo, ordinaria manutenzione. I lavori conclusi in un anno". Viabilità garantita dall'accordo con Polstrada
CATANIA – Ventiquattro cavalcavia su 70 km di autostrada e un costo complessivo pari a circa un milione di euro. Sono i numeri riguardanti le operazioni di messa in sicurezza e riparazione di tutte le sopraelevate dell’intera tratta autostradale Messina-Catania. Abbiamo chiesto al direttore generale del Cas (Consorzio per le autostrade siciliane), l’ingegnere Salvatore Minaldi, ulteriori dettagli sugli interventi che dovrebbero concludersi entro il prossimo anno.
Direttore, sono stati consegnati i lavori di manutenzione per i cavalcavia dell’autostrada A18. Di quale genere di interventi si tratta?
“Si tratta di interventi più che di messa in sicurezza, di riparazione delle strutture. Sono opere che sono state costruite diverse decine di anni fa e il tempo, le intemperie e l’umidità hanno fatto sì che le parti superficiali di calcestruzzo si deteriorassero provocando la corrosione e ossidazione dell’armatura. Le strutture non versano in condizioni critiche, e non c’è alcun pericolo di crollo. Una riparazione che rientra nell’ordinaria attività di manutenzione”.
Quali sono i tratti autostradali interessati dai lavori?
“I lavori coinvolgeranno 70 km di rete autostradale. Le sopraelevate coinvolte sono tutte quelle della Messina-Catania ad esclusione di quattro cavalcavia, vicini alle zone di Fiumefreddo, Giarre e Acireale, per i quali stiamo eseguendo ulteriori verifiche”.
Quanti e quali sono i cavalcavia che necessitano di interventi di manutenzione?
“In totale sono 24. La priorità è stata data ai viadotti 4, 16, 20, 21. I primi due siti nel territorio di Giardini Naxos, gli altri a ridosso dello svincolo di Acireale. Inizieremo da questi con un’attività di spicconatura per prevenire i pericoli prima che possano manifestarsi. Per gli altri interverremo laddove le condizioni di conservazione dell’opera necessitino una priorità. Ci tengo a precisare: non sono cavalcavia che stanno crollando, hanno solo bisogno di una riparazione superficiale”.
Può garantire che i lavori termineranno entro maggio 2020?
“Il termine di un anno sarà rispettato. Trattandosi di opere singole, ogni operazione ha bisogno di una parzializzazione del traffico e ovviamente non possiamo procedere contemporaneamente alla manutenzione di tutti i cavalcavia. Questo termine tiene conto di questi fattori. Ma, nel caso in cui ci fosse la necessità, d’accordo con la Sion Srl di Gela – l’impresa aggidicataria nda – aggiorneremo la programmazione”.
A quanto ammonta il costo complessivo dell’operazione?
“Stiamo parlando di un appalto di circa un milione di euro. In particolare, l’importo lordo, comprensivo di Iva, è pari a 921 mila euro. Ma l’importo contrattuale risultante a seguito del ribasso di gara è di 521 mila euro”.
Quali sono gli altri interventi che coinvolgono l’A18 e come intendete affrontare i problemi legati alla viabilità?
“Sull’A18 si stanno accavallando tanti lavori ed è necessaria una programmazione che tenga conto di tutte le altre interferenze. Tra cui gli interventi che riguardano la galleria all’altezza di Giardini Naxos e i lavori inerenti la stabilizzazione dei pendii di Letojanni per cui a luglio dovremo avere il contraente e ad agosto confidiamo di far partire i lavori. Questi interventi creeranno una sovrapposizione di lavori che per il traffico comporteranno qualche sofferenza. Concorderemo con la polizia stradale tutte le misure necessarie a garantire la migliore viabilità”.
Il Cas chiude da sempre in passivo i propri bilanci e non riesce a destinare risorse alla manutenzione delle arterie autostradali che versano in condizione di abbandono. Cosa risponde alle accuse mosse dal sindacato confederale a sigle riunite Cisl, Fit e Filca regionali?
“Tutte sciocchezze e strumentalizzazioni. Ma non voglio cadere in questo gioco di polemiche. Nel 2018 abbiamo speso circa 22 milioni per i lavori di manutenzione. Quest’anno dovremo attestarci sui 35 che, tra l’altro, è la quota prevista dalla concessione. Non posso non tenere conto del fatto che negli ultimi anni il Cas ha sofferto qualche problema, però stiamo lavorando alla manutenzione da oltre un anno, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Naturalmente con la bacchetta magica non si fa nulla, ma siamo soggetti ai limiti imposti dal codice degli appalti. Se io avessi una legge che mi consentisse di prendere una ditta qualsiasi e affidarle liberamente i lavori nelle autostrade, allora forse potrei accettare le critiche. Ma se io facessi questo, andrei in galera. E non ho intenzione di farlo”.