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Un mondo più equo e multipolare

Un mondo più equo e multipolare
Narendra Modi, primo ministro dell’India

Le proposte dei paesi Brics per riformare la governance mondiale in senso maggiormente egalitario e democratico

dal QdS del 22/10/2025

Nel corso del 2024 i Brics sono cresciuti da cinque a nove membri ufficiali. Ai cinque membri iniziali: Brasile, Cina, India, Russia, Sud Africa si sono aggiunti Etiopia, Egitto, Iran, Emirati Arabi Uniti. Altre 13 nazioni sono diventate semplici partner: Algeria, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Indonesia, Kazakistan, Malesia.

I Paesi membri Brics, nel loro insieme attuale rappresentano circa il 45 percento della popolazione del pianeta e il 35 percento dell’economia mondiale. Un gruppo quindi di realtà molto diverse tra loro, da prendere e seguire con attenzione, un fenomeno nuovo e imponente, un processo che qualche commentatore internazionale definisce storico.

Tra il 22 e il 24 ottobre dello scorso anno, a Kazan ha avuto luogo il vertice dei paesi Brics, dal quale è scaturita una dichiarazione (“Dichiarazione di Kazan”) di dodici punti che illustra la direzione di marcia e i grandi obiettivi dei Brics. I commentatori più seri e indipendenti sono stati concordi nel dire che il vertice di Kazan non ha dato vita a un blocco contrapposto a quello guidato dagli Usa e che la dichiarazione di Kazan non si è rivolta all’Occidente come nemico, ma ha avanzato una serie di proposte per riformare la governance mondiale in senso maggiormente egalitario e democratico.

Invece, secondo Alicia Garcia Herrero e il Sole 24 Ore che la ospita senza battere ciglio: “Il vertice del gruppo a Kazan ha rivelato la sua principale intenzione di cambiare l’ordine globale a beneficio del Sud del mondo rappresentato dai Brics. La dichiarazione di Kazan spinge per un mondo multipolare ma il suo concetto di multipolarità si oppone direttamente all’Occidente con modi significativi”.

Ma quella di muoversi in direzione di un mondo multipolare e di un mondo più equo e dove il rapporto Nord-Sud diventi più equilibrato è la “basic strategy” dichiarata dei Brics. E come si fa a perseguire questi obiettivi senza disturbare gli equilibri/squilibri attuali. Altrimenti, perché impegnarsi per una evoluzione pacifica verso un mondo multipolare? Boh! Forse Alicia e Il Sole 24 Ore ce lo spiegheranno la prossima volta.

Un punto importante delle raccomandazioni contenute nella dichiarazione di Kazan è la necessità di ridare un ruolo rinnovato all’Onu attraverso riforme incisive sulla sua organizzazione e una sua maggiore indipendenza. Vivaddio! Ma quanti sono nel cosiddetto mondo occidentale, nel mondo orientale, e in altre parti nel Nord e nel Sud del mondo quelli che aspirano a lavorare per uno sviluppo in questo senso. L’attuale debolezza, fragilità e inefficienza dell’Onu è uno dei punti critici degli attuali assetti mondiali. La partecipazione al vertice di Kazan di Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, stava proprio a testimoniare questa diffusa speranza, quel Guterres che è stato dichiarato persona non gradita dallo stato di Israele ed è considerato un traditore, al pari del Papa, da molti americani. Ma, in coerenza con il partito dei guerrafondai persino questo auspicabile ed auspicato rafforzamento dell’Onu solleva le critiche ei timori di Alicia e del Sole 24 Ore: “Un altro punto importante della dichiarazione di Kazan è l’alta reputazione che si attribuisce alle Nazioni Unite. In particolare la sua centralità in termini di cooperazione tra Stati Sovrani per raggiungere la pace e la sicurezza internazionale. Questo sostegno alle Nazioni Unite comporta una forte spinta verso una riforma volta a rappresentare gli interessi del Sud globale”. Ma come si fa ad avere un’Onu più autorevole ed efficace senza realizzare una maggiore e più equilibrata rappresentanza degli interessi del Sud del mondo?

continua…