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Un terzo delle specie di squali in pericolo per la pesca

Un terzo delle specie di squali in pericolo per la pesca
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Tutte le specie di squali e di razze a rischio estinzione sono colpite da pesca eccessiva. Il 31% è colpito anche dalla perdita o dal degrado dell’habitat, e il 10% dal cambiamento climatico.

Il 37% delle specie di squali e razze è a rischio estinzione a causa della pesca, del degrado degli habitat marini e del riscaldamento globale. Lo ha reso noto l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) al suo congresso annuale a Marsiglia.

La Iucn stila e tiene aggiornata una “Lista rossa delle specie minacciate”. Questa al momento comprende 138.374 specie di animali, piante e funghi. Di queste, 38.543 sono a rischio estinzione, il 28%.

Tutte le specie di squali e di razze a rischio estinzione sono colpite da pesca eccessiva. Il 31% è colpito anche dalla perdita o dal degrado dell’habitat, e il 10% dal cambiamento climatico.

Quattro specie di tonno, minacciate di estinzione per la pesca intensiva, si stanno riprendendo, grazie all’adozione di quote di pesca sostenibili da parte di molti stati e alla lotta alla pesca illegale.

Nell’ultimo aggiornamento della Lista rossa delle specie a rischio, il tonno rosso atlantico passa da “in pericolo” a “minima preoccupazione”; il tonno rosso australe da “in pericolo critico” a “in pericolo”; il tonno bianco alalunga e il tonno a pinne gialle albacora passano entrambi da “quasi minacciati” a “minima preoccupazione”.

“L’aggiornamento odierno della Lista rossa – ha dichiarato in un comunicato il direttore generalke della Iucn, Bruno Oberle – è un segnale potente che, nonostante la crescente pressione sui nostri oceani, le specie si possono riprendere, se gli stati si impegnano davvero a pratiche sostenibili”.

Il riscaldamento globale e le attività umane minacciano di estinzione il varano di Komodo, la più grande lucertola al mondo, che vive in Indonesia.

Nell’ultimo aggiornamento della lista rossa delle specie a rischio estinzione della Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura), il varano di Komodo è passato da “vulnerabile” a “in pericolo”.

Il riscaldamento globale, e il conseguente aumento del livello dei mari, secondo la Iucn ridurranno almeno del 30% l’habitat del varano nei prossimi 45 anni. Inoltre, mentre la popolazione del Parco nazionale di Komodo è al momento stabile e ben protetta, i varani al di fuori delle aree protette sono minacciati da significative perdite di habitat, a causa dell’avanzare delle attività umane.