Unci, il futuro della pesca sarà sostenibile e tecnologico - QdS

Unci, il futuro della pesca sarà sostenibile e tecnologico

Unci, il futuro della pesca sarà sostenibile e tecnologico

Stefano Scibilia  |
martedì 21 Novembre 2023

Convegno a Messina: coniugare innovazione e cultura tradizionale si può

MESSINA – Un convegno all’insegna del futuro della pesca e delle nuove prospettive per chi lavora nel settore. Questo è stato solamente il punto di partenza attorno a cui si sono susseguite le numerose tematiche affrontate nella giornata di sabato 18 novembre durante il convegno “Pesca costiera: Valorizzazione tra tradizione ed innovazione tecnologica”, organizzato dall’Unci (Unione Nazionale Cooperative Italiane) presso l’Hotel Capo Peloro Resort di Messina.

Al centro del dibattito anche il ruolo dei CAT (Centri Assistenza Tecnica), che in convenzione con la Regione Sicilia e l’assessorato regionale alle Attività Produttive si pongono l’obiettivo di prestare assistenza allo sviluppo locale, svolgendo un ruolo di collegamento tra l’amministrazione pubblica e le imprese cooperative. Su questo punto Andrea Amico, presidente Unci Nazionale, intercettato dal Qds, ha sottolineato l’importanza di questo supporto: “I CAT riescono a fornire assistenza a tutte le cooperative, ma anche ai cittadini interessati in materia di cooperazione, perché portano le persone ad essere insieme e non sole”.

All’inizio i saluti sono stati dati anche dal Comandante in seconda Antonio Ripoli della Capitaneria di porto di Messina, dal dott. Mario De Marco, Vice Presidente della Nuova Federazione Provinciale Unci di Messina, oltre che dal Presidente Nazionale dell’Unci, Andrea Amico il quale ha parlato anche dell’importanza di salvaguardare la professione della pesca tradizionale: “Coniugare innovazione e tradizione è una delle sfide correnti, soprattutto se si vuole andare verso un’ottica green per il rispetto dell’ambiente. Si può riuscire nella tradizione a trovare metodi che riescano a rispettare l’ambiente in maniera efficace e produttiva”. Al centro della sala conferenze era presente un modello in miniatura della feluca, tradizionale imbarcazione messinese, utilizzata per la pesca del pesce spada. Diversi pescatori, insieme alle autorità della Capitaneria di Porto di Messina, hanno partecipato all’evento, intervenendo e dimostrando preoccupazione per il futuro, ma anche l’interesse e la speranza di salvaguardare questa professione. Paolo Mazzeo, referente Unci sul territorio, ha sottolineato l’unicità legata alla tradizione delle feluche: “Queste barche sono bistrattate, non hanno un riparo, sono ormeggiate in scogliere fatiscenti e prevedono enormi spese tra medico di bordo, attrezzature e manutenzione nel periodo in cui rimangono ferme”.

Il convegno è stato aperto dai saluti istituzionali di Luisa Tosto, direttore regionale Unci Sicilia e dal sindaco di Messina Federico Basile: “Tutte le realtà che operano sul territorio hanno l’attenzione da parte della nostra amministrazione – ha affermato il primo cittadino -. Noi cerchiamo di coadiuvare tutti i settori, compresi quelli che operano nel mare e nella pesca. Abbiamo avuto in città il mondiale di pesca sportiva che rappresenta un tema che molti non conoscono e questo incontro serve soprattutto a fare conoscere aspetti che sono di rilievo per una città di mare come Messina”. Diversi i temi trattati dai relatori presenti al convegno, tra cui Gennaro Scognamillo, presidente Unci Agroalimentare, che ha parlato delle possibili opportunità del settore in prospettiva futura: “Da una parte c’è chi deve governare l’attività della pesca e dall’altra il pescatore che deve vivere e sopravvivere con il suo lavoro. Noi abbiamo sempre dato importanza a tutto questo – ha affermato Scognamillo -. Abbiamo portato in Europa la voce dei pescatori. Stiamo ragionando sull’economia circolare e stiamo prendendo esempio da territori come la Liguria, dove realizzano prodotti cosmetici e farmaceutici dagli scarti del pescato. C’è anche un’azienda che con la pelle dei pesci realizza delle borse”.

Intervenuto in video il relatore Livio Ascione ha approfondito il tema del progetto Ariel, spiegando le funzionalità nel dettaglio e sottolineando le difficoltà che oggi affliggono il mondo della pesca: “Questo è un settore in crisi perché dal Covid c’è stata una diminuzione del 40 per cento del pescato, a questo si aggiunge l’aumento del carburante che rende difficile il trasporto e infine il cambiamento climatico. Per questo motivo bisogna attivarsi con un approccio alla pesca interamente dedicato allo sviluppo sostenibile. Il monitoraggio Ariel avviene attraverso dispositivi intelligenti e l’utilizzo dell’app Infopesca dotata di un sistema che prevede un ricevitore di bordo collegato ad un microcomputer in grado di mandare tutti i dati alla centrale operativa, che su cartografia procede con la registrazione di ogni singola boa e ogni utente”.

Il relatore Giuseppe Gullo, consulente sportelli CAT Unci ha citato diversi esempi di paesi che stanno investendo molto anche nel settore dell’algocoltura: “Bisogna trovare nuove frontiere. In altri Paesi stanno investendo molto sull’alga marina, anch’essa utilizzata nel mondo della cosmetica e della medicina, anche contro il diabete. Una ditta californiana ha ottenuto un brevetto per fare il pane con un miscuglio di grano e alghe. C’è una grande attenzione mondiale su cui l’Unione Europea è in ritardo, mentre altri Paesi stanno investendo fortemente nel mondo delle alghe. Risulta a questo punto necessario investire nel pubblico e nel privato”.

Appassionati e accorati gli interventi dei pescatori delle più grandi Feluche che pescano esclusivamente nello Stretto di Messina, nell’esporre le problematiche che vivono per poter esercitare l’attività di pesca in sicurezza.

Il Dott. Vincenzo Arcadi – Assistente Tecnico della Capitaneria di Porto di Messina – Ufficio Pesca, è intervenuto fornendo precisazioni e risposte esaustive ai vari quesiti posti dai pescatori . Il Dott. Scandurra Salvatore e il Dott. Donato Giovanni rispettivamente Vice Presidente e Consigliere della 6^ Circoscrizione del Comune di Messina, hanno dato il loro contributo e la loro disponibilità ai pescatori per cooperare affinché si riesca in tempi brevi a trovare soluzioni fattive e pratiche alle problematiche dei punti di sbarco per le feluche.

Unci Sicilia, attivi i Centri di Assistenza Tecnica alle Cooperative (CAT)

Anche quest’anno sono attivi in Sicilia gli sportelli Cat (Centri di Assistenza Tecnica alle Cooperative).
La Sicilia è al primo posto in Italia nel rapporto fra imprese cooperative e totale delle imprese e, per numero di cooperative, è la seconda regione d’Italia dopo la Lombardia.
In Sicilia le cooperative sono in continua crescita anche in questi periodi di crisi economica. Sono dati che rappresentano un sistema economico e sociale rilevante in grado di dare risposte serie ai vari problemi che attanagliano la nostra Sicilia.

La cooperazione siciliana, oltre a rappresentare una parte rilevante del mondo della cooperazione nazionale, è stata ed è senz’altro uno dei più importanti motori di sviluppo non solo economico ma anche sociale.
La cooperazione, d’altra parte, rappresenta una tipologia di impresa fortemente indirizzata allo sviluppo economico, alla coesione sociale e ad una più compiuta affermazione dei principi della democrazia economica.

In tale contesto tra gli strumenti attivabili che possono rivestire un ruolo decisivo ci sono sicuramente i Cat, Centri di Assistenza Tecnica alle Cooperative.
I Cat nascono con l’art. 68 della Legge regionale n. 4/2003; il citato articolo di Legge recita tra l’altro: “………al fine di promuovere ed incentivare le opportunità della formula cooperativa, l’Assessorato Regionale delle Attività produttive è autorizzato ad istituire centri di assistenza alle imprese cooperative ………, ed ancora: ……… le amministrazioni pubbliche possono avvalersi dei centri medesimi allo scopo di facilitare il rapporto tra amministrazioni pubbliche ed imprese cooperative utenti ………”.
Sebbene si tratti di un solo articolo, già in queste poche righe si individuano con precisione quelli che sono gli obiettivi principali dei Cat ovvero l’assistenza allo sviluppo locale e l’assunzione del ruolo di collegamento tra l’amministrazione pubblica e le imprese cooperative.

Attraverso i Cat, con modalità orizzontale, è necessario promuovere e dare vita ad interventi specifici mirati che siano in grado di sostenere lo sviluppo della cooperazione siciliana sia favorendo la crescita di realtà esistenti. Abbiamo vissuto una stagione di riforme, il nuovo diritto societario, la riforma della vigilanza, la legge sul socio lavoratore, la disciplina fiscale ed altre novità ci aspettano: i nuovi regimi di aiuto, la nuova programmazione, lo statuto di cooperativa europea, il nuovo approccio con il fisco che pretende e impone un uso sempre maggiore della telematica.

Nei cooperatori questi cambiamenti hanno ingenerato ed ingenerano esigenza di assistenza e coordinamento. I Cat saranno impegnati ad esercitare ogni sforzo con i vari obiettivi : fornire alle Cooperative utenti tutte le necessarie risposte in termini di servizi, assistenza specifica, progettualità, aggregazione e collaborazione con strutture cooperative nazionali, formulare proposte per la creazione di nuove cooperative che, attraverso un’accurata ricerca, analisi ed elaborazione dell’idea progettuale e del territorio, punti a limitare il fenomeno della natalità di imprese non dotate di un valido progetto imprenditoriale che le porterebbe ad un repentino crollo.

Il Cat avrà come finalità quella di agire, con modalità orizzontale, a completo supporto delle cooperative utenti offrendo loro una serie di servizi di consulenza aziendale specialistica finalizzata all’ aggregazione, internazionalizzazione ed innovazione. A questo si deve aggiungere anche la consulenza finanziaria per la capitalizzazione e patrimonializzazione delle cooperative.
Infine le cooperative necessitano di assistenza e coordinamento nei rapporti con la pubblica amministrazione.
Esplicitamente:

  • Consulenza informativa fiscale, societaria e giuslavoristica
  • Consulenza all’aggregazione, internazionalizzazione ed innovazione
  • Consulenza alla progettazione
  • Consulenza tecnica, informazione e aggiornamento in materia di innovazione tecnologica ed organizzativa
  • Consulenza nel campo della certificazione di qualità, controllo di gestione, ottenimento di iscrizioni ad albi
  • Consulenza nel campo delle normative sulla sicurezza
  • Servizi di consulenza per lo sviluppo aziendale
  • Consulenza specialistica finanziaria
  • Consulenza alla costituzione di nuove cooperative
  • Assistenza nei rapporti con la pubblica amministrazione
  • Assistenza informativa sugli adeguati assetti organizzativi e compliance programs
  • Promozione della cultura cooperativa nella società

La legge istitutiva dei Cat prevede che “Le amministrazioni pubbliche possono avvalersi dei centri medesimi allo scopo di facilitare il rapporto tra amministrazioni pubbliche e imprese cooperative utenti.”
Promozione della cultura cooperativa nelle istituzioni e nella società
Gli sportelli del Cat, tra le varie funzioni, assolvono al delicato compito di promuovere cultura cooperativa nella società siciliana.

Il cittadino potrà ottenere presso le sedi tutta la documentazione necessaria per valutare le diverse opportunità che la cooperazione offre a chi vuole intraprendere un’attività imprenditoriale.

Struttura organizzativa

Per poter raggiungere il maggior numero di Cooperative in un territorio vasto come quello siciliano il Cat deve avere una strutturazione tale da avere sportelli diffusi nelle varie province.
Unci Sicilia ha attivato gli sportelli in tutte le province siciliane e in territori facilmente raggiungibili anche dalle Province limitrofe e con un maggior numero di utenze.
Grazie a questa importante configurazione operativa il Cat sarà caratterizzato da alcuni elementi fondamentali:

  • Capacità di comprendere appieno le esigenze della imprenditorialità cooperativa per ogni settore di competenza;
  • Capacità di fornire consulenza personalizzata ad alto valore aggiunto;
  • Capacità di progettare e gestire strumenti innovativi;
  • Tempestività nella risposta alla cooperativa richiedente.

Sul portale multimediale www.uncisicilia.eu c’è un’apposita sezione dedicata al Cat con i servizi che lo stesso è in grado di erogare.
Le singole cooperative potranno in questo modo verificare le opportunità a loro disposizione.
Gli sportelli lavorano in rete in modo da ottimizzare soprattutto la conoscenza e le competenze dei tecnici/consulenti; pertanto a qualunque cooperativa operante in una qualunque area territoriale siciliana verrà offerta la stessa ampia gamma di servizi con un livello qualitativo omogeneo.

Per informazioni sulle sedi attive sul territorio siciliano è possibile contattare la sede regionale di Unci Sicilia allo 091/308340, oppure visitare il sito www.uncisicilia.eu. È possibile anche inviare una mail all’indirizzo unciregionalesicilia@gmail.com.

In questo periodo di emergenza causata dalla crisi energetica, dalla fiammata inflazionistica e dal caro materie prime, i Cat assumono un’importanza strategica al fine di migliorare il dialogo con la pubblica amministrazione e di programmare meglio il futuro e la ricostruzione post-pandemia.

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