Il rettore Priolo: “Linteresse degli studenti è il nostro interesse”
Proprio alle studentesse e agli studenti il rettore Francesco Priolo si è rivolto evidenziando che «il loro benessere e la loro formazione sono il nostro principale interesse». «Sono loro che hanno pagato il prezzo più alto di questa pandemia non solo dal punto di vista economico ed occupazionale, ma anche, in questo momento storico, esistenziale» ha aggiunto dopo aver ricordato «quella “rivoluzione silenziosa” avviata dopo i fatti del 2019 che hanno provocato una profonda crisi nella comunità, ma che questa governance in soli due anni è stata capace di rinnovare con slanci ideali e azioni concrete di rinnovamento». E tra queste il piano di interventi congiunti con la Direzione Nazionale Antimafia e l’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati così come con la Prefettura e la Guardia di Finanza e, inoltre, col nuovo Codice Etico e di Comportamento». Ha ricordato, inoltre, alcuni risultati ottenuti in questi due anni e tra questi l’accreditamento dell’Anvur con un giudizio “Pienamente soddisfacente” che colloca Unict tra le sedi nazionali più prestigiose e il processo di risanamento del bilancio che ha permesso di riportare Unict tra gli atenei virtuosi.
Le sfide future dell’università di Catania
Nella seconda parte dell’intervento, il prof. Francesco Priolo ha “lanciato” le sfide future dell’Università di Catania.
«Stiamo elaborando un nuovo Piano strategico quinquennale che si basa su quattro principali aree di intervento: innovazione e digitalizzazione con la realizzazione di una vera e propria “Transizione digitale di ateneo” per migliorare il monitoraggio delle carriere degli studenti e sperimentare nuove forme di didattica innovativa oltre a potenziare i processi di gestione dei progetti nel campo della ricerca» ha sottolineato prima di addentrarsi nelle altre tre aree.
«L’inclusione sociale perché non vi è innovazione senza responsabilità sociale e per questo potenzieremo le azioni promosse dal Cinap a supporto degli studenti con forme diverse di disabilità oltre all’accordo quadro con l’Istituto psicoanalitico di ricerche sociali per la formazione professionale dei più giovani a rischio e ad un progetto di collaborazione con la Comunità Sant’Egidio per l’istituzione di un banco alimentare aperto ai più bisognosi con una sede nei locali dell’ateneo» ha aggiunto.
«E ancora l’internazionalizzazione che potenzieremo con azioni nel campo della didattica, ricerca e terza missione partendo anche dalla partecipazione di Unict alla rete Eunice, una delle 24 “European Universities” – ha spiegato -. La mobilità degli studenti e dei docenti, lo sviluppo dei titoli congiunti e gli scambi tra le istituzioni conferiranno un notevole valore aggiunto alla formazione accademica e contribuiranno in maniera decisiva alla costituzione del capitale umano necessario per la creazione dei cittadini europei di domani».
Un tema quest’ultimo che era stato evidenziato da David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo recentemente scomparso, nel corso del suo intervento “a distanza” nella cerimonia dello scorso anno. Proprio Sassoli aveva sottolineato che «la pandemia non è una parentesi, ma un invito a proiettarci verso il futuro, dobbiamo investire su una nuova dimensione. Abbiamo bisogno di partecipazione, dialogo, collaborazione».
Tra gli obiettivi strategici vi è la sostenibilità
In chiusura il prof. Francesco Priolo si è soffermato sulla quarta sfida, la sostenibilità. «Nei prossimi cinque anni l’obiettivo strategico prioritario dell’ateneo sarà promuovere la mappatura dei contenuti didattici, dei prodotti della ricerca e di Terza missione riferibili ai Sustainable Development Goals di Agenda 2030 presenti nei corsi di studio – ha detto -. Unict è, e sempre più sarà, globalizzata e proiettata in una scala internazionale. Il nostro territorio continuerà a essere insieme punto di partenza e di arrivo, un valore aggiunto in termini di risorse materiali, ambientali, culturali e umane. Il nostro obiettivo prioritario è promuovere ulteriormente il ruolo dell’Ateneo a vantaggio del suo sviluppo economico-culturale e sociale».
«Un rapporto col territorio che non si esaurisce con la ricerca e l’innovazione scientifica – ha evidenziato il “magnifico” -. Per noi è di fondamentale importanza anche la condivisione delle conoscenze artistiche e culturali con le comunità di riferimento locali e nazionali e la fruizione del patrimonio storico-artistico dell’ateneo da parte della società. Valorizzeremo il Sistema Museale di Ateneo tramite l’accreditamento nella rete del Ministero della Cultura, promuoveremo ulteriormente la Città della Scienza, il Centro Universitario Teatrale e tutte le iniziative culturali aperte alla società civile».
«Il tempo del Pnrr è sempre più vicino e noi, in questo percorso, abbiamo convintamente scelto di prendere parte attiva nell’accordo tra la Regione e tutti gli atenei dell’isola – ha detto il rettore -. Sfrutteremo al meglio le competenze che possediamo, facendo massa critica ed elaboreremo proposte di livello e sempre coordinate a vantaggio di un territorio che potrà finalmente scegliere tra nuove e più numerose occasioni di sviluppo» ha aggiunto prima della prolusione della biologia di fama internazionale Elena Cattaneo sul tema “La necessità di studiare, la responsabilità di condividere”.

