Misure di conciliazione vita-lavoro, analisi dei processi decisionali e di leadership e delle dimensioni di genere nella ricerca, nella didattica e nella terza missione. Sono queste alcune delle misure pensate per superare le barriere e i divari di genere nel contesto della comunità accademica e territoriale, in ogni ambito e ad ogni livello, contenute nel primo Piano per l’Uguaglianza di Genere (Gender Equality Plan) approvato nei giorni scorsi dagli organi di governo dell’Università di Catania.
Si tratta di un documento programmatico, in vigore per il quadriennio 2022-26, che intende assicurare la promozione e l’effettiva attuazione dei valori e dei principi di parità, non discriminazione e valorizzazione delle differenze, nel quadro della strategia di Ateneo in tema di Pari opportunità, declinando obiettivi e azioni che mirano ad affinare le politiche già intraprese da Unict, e individuando strategie innovative per favorire il cambiamento strutturale e promuovere le pari opportunità e la valorizzazione delle diversità.
Secondo quanto stabilito dalla Commissione europea (Strategia UE per la parità di genere 2020-2025), inoltre, l’adozione del GEP da parte degli atenei costituisce requisito per l’accesso ai finanziamenti dedicati nella cornice del programma Horizon Europe: ciò al fine di promuovere cambiamenti strutturali nelle politiche volte a favorire la parità di genere e le pari opportunità nella ricerca.
Il documento – predisposto dal Coordinamento Unict per le Pari opportunità – si ispira agli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU per lo sviluppo sostenibile, tenendo conto delle specificità e necessità dell’istituzione e della comunità accademica nel suo insieme, e viene ad integrarsi per la prima volta nel processo di programmazione strategica di ateneo.
“L’adozione del Gender Equality Plan – sottolinea il rettore Francesco Priolo – è una testimonianza importante dell’impegno istituzionale dell’Università di Catania nella prevenzione e nel contrasto di discriminazioni, stereotipi e disuguaglianze. Al tempo stesso, l’ateneo si impegna esplicitamente nella costruzione di politiche attive per la promozione della parità di genere, aderendo agli inviti dell’Onu e dell’Unione europea e allineandosi senza indugi ai requisiti necessari per la presentazione di progetti competitivi nell’ambito del Programma Quadro per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe”.
Il Piano si articola in cinque macro-aree tematiche di riferimento, per ciascuna delle quali vengono individuate azioni e sotto-azioni specifiche da realizzare secondo obiettivi di breve e medio periodo.
Tra gli obiettivi generali del documento si segnalano la definizione di strategie innovative per correggere e contrastare discriminazioni nei contesti della ricerca, della didattica e della terza missione, oltre che nei percorsi formativi e professionali in ateneo, promuovendo l’uguaglianza di genere nel reclutamento e nelle progressioni di carriera e l’equilibrio per quanto attiene alla leadership e i processi decisionali; la promozione della parità di genere presso tutte le componenti della comunità accademica (personale docente e della ricerca, staff tecnico, amministrativo e bibliotecario, studenti e studentesse); la conciliazione vita-lavoro e la cultura dell’organizzazione, l’indicazione di modelli e procedure per l’emersione di pregiudizi e discriminazioni di genere; la raccolta sistematica di dati e il monitoraggio dei progressi delle relative azioni di policy tramite indicatori efficaci. Il GEP nel suo complesso e le singole azioni attraverso cui si declina saranno poi portate a conoscenza dell’intera comunità accademica e del territorio, attraverso mirate iniziative di comunicazione.