Per UniMe un nuovo successo nello studio su virus e batteri - QdS

Per UniMe un nuovo successo nello studio su virus e batteri

redazione

Per UniMe un nuovo successo nello studio su virus e batteri

martedì 07 Giugno 2022

L’Ateneo peloritano ha collaborato con l’Università di Bologna per mettere a punto un test molecolare rapido, affidabile e a basso costo. Cinque i brevetti congiunti tra i due poli di studio

MESSINA – L’Ateneo peloritano continua a conquistare successi, sia in ambito nazionale che internazionale. Dopo che nei giorni scorsi il rettore Salvatore Cuzzocrea si è piazzato al primo posto nella classifica dedicata ai vertici delle Università italiane, nello studio con cui l’Università americana di Stanford, in California, “premia” i ricercatori, per gli studiosi dello Stretto sono arrivati, nuovi, importantissimi risultati.

Una nuova tecnologia per il test molecolare rapido

Una nuova tecnologia per il test molecolare rapido per le infezioni è stata infatti sviluppata da un team di ricercatori congiunto coordinato da Sabrina Conoci, ordinario di Fisica dell’Università di Messina e da Luca Prodi e Giovanni Valenti dell’Università di Bologna, che hanno messo a punto un nuovo metodo capace di effettuare l’identificazione molecolare di virus e batteri, ossia del loro Dna o Rna, in modo rapido, affidabile e a basso costo senza la necessità di recarsi in un laboratorio di analisi, dove attualmente tali test (i cosiddetti tamponi molecolari) devono essere necessariamente effettuati. Tale scoperta tecnologica apre una nuova era per la diagnostica molecolare che potrà finalmente essere alla portata di tutti. Gli studiosi hanno già testato l’efficacia della tecnologia su campioni reali di Sars-Cov-2, ottenendo un limite di rivelabilità del suo Rna addirittura inferiore a quello del cosiddetto tampone molecolare.

“Sono molto orgoglioso – ha commentato il rettore di Messina – che ricercatori del nostro Ateneo abbiano sviluppato una tale tecnologia, perché apre le prospettive future di poter avere la disponibilità di test ‘molecolari rapidi’ con la facilità d’uso degli attuali test antigenici ma con la sensibilità e affidabilità dei test molecolari di laboratorio”.

“Aver collaborato – ha aggiunto Cuzzocrea – con un’Università prestigiosa come quella di Bologna per giungere a questo risultato nel campo della diagnostica delle infezioni ci consente di aver certamente messo a frutto una sinergia molto importante. Non dimentichiamoci che la diagnostica sul Covid ha già compiuto preziosi passi in avanti nella direzione di avere tecnologie rapide per la diagnosi a portata di tutti disponibili presso le farmacie. Aver effettuato un avanzamento tecnologico per questo tipo di test verso la diagnosi molecolare e con la possibilità di applicarlo a tutte le altre forme di infezioni è certamente un’invenzione fondamentale che mi inorgoglisce perché nata da una collaborazione fra colleghi e istituzioni, punto di partenza per chi fa e vuol fare ricerca ad alto impatto sociale”.

Soddisfazione per la responsabile della ricerca Sabrina Conoci

Grande soddisfazione è stata espressa anche dalla docente messinese responsabile della ricerca, Sabrina Conoci. “La nuova tecnologia – ha sottolineato – si basa sulla combinazione di un metodo elettro-foto-biochimico innovativo integrato su un bio-chip di pochi millimetri capace di rilevare la presenza di poche copie del materiale genetico dipatogenisenza alcuna amplificazione del genoma. La scoperta rappresenta una radical newtechnologyche semplifica e velocizza l’analisi molecolare convenzionale basata su Pcr, aprendo prospettive per l’utilizzo massivo della diagnostica molecolare e screening su un’ampia gamma di applicazioni”.

“Il trovato – ha concluso – è oggetto di cinque brevetti congiunti tra le due università e recentemente è stato oggetto di un finanziamento europeo, Pathfinder, appena partito, per ulteriori sviluppi e validazioni”.

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