MESSINA – Una squadra di governo che lavora per alzare ancora gli standard formativi e dei servizi dell’Ateneo peloritano e che tiene conto del contesto interagendo con le dinamiche del territorio. L’anno accademico sì è aperto con la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la sua lectio sull’Europa, e si chiude simbolicamente con la laurea honoris causa a Paola Cortellesi nel giorno dell’intitolazione del cortile del Rettorato a Sara Campanella e Lorena Quaranta, vittime di femminicidio.
L’impegno della rettrice fino al 2029
La rettrice Giovanna Spatari nel consueto incontro con la stampa per gli auguri per le festività natalizie ha parlato di un impegno a tutto campo alla guida dell’Università di Messina fino al 2029, senza cedimenti alle sirene della politica. Smentisce ogni ipotesi di candidatura alle elezioni del 2027 dopo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi. “Ho rispetto per la politica – ha detto – ma ho rispetto anche per i ruoli e il mio è quello di proseguire a guidare l’Ateneo che dopo tanti anni di studio è il punto più alto della mia carriera”.
Le vicende giudiziarie e la fiducia nella magistratura
La professoressa Spatari deve affrontare anche gli strascichi che inevitabilmente lasciano dietro le vicende giudiziarie della vecchia governance, con le indagini che hanno visto coinvolto l’ex rettore Salvatore Cuzzocrea. “Il filone delle indagini seguirà il suo corso, – ha affermato – abbiamo piena fiducia e rispetto nei confronti della magistratura; alla città voglio dire che questa è un’Università costituita da colleghi docenti e dal personale tecnico amministrativo che lavorano con serietà e grande impegno, i nostri studenti sanno che possono contare su questo”.
Rafforzamento della governance e nuove deleghe
La rettrice a due anni dal suo insediamento prosegue con la sua azione di potenziamento dell’organizzazione interna dei servizi di governance dell’Ateneo, nominando alcune settimane fa tre nuovi prorettori e conferendo due nuove deleghe. “Sono stati aggiustamenti di opportunità – ha detto la rettrice al QdS – in questi anni l’aspetto del bilancio ha assunto grande rilevanza con attenzione alle spese e quindi abbiamo voluto rafforzare una delega che già il professore Carlo Vermiglio aveva, con la sua nomina a prorettore. La stessa cosa per la Terza missione con la professoressa Marina Trimarchi, un settore che assume sempre più rilevanza in tutti i processi, anche in quelli valutativi per gli Atenei”.
Riorganizzazione amministrativa
In questi due anni centrale è stata la riorganizzazione della macchina amministrativa, con il potenziamento di alcuni settori e la centralizzazione di alcuni processi che precedentemente erano stati decentralizzati nei Dipartimenti. “Centralizzare non significa portare tutto dentro il Rettorato – ha detto al QdS il prorettore vicario Giuseppe Giordano – ma sotto il controllo della direzione generale e, in via gerarchica, dei dirigenti”. Importante in queste nuove dinamiche è stata la nomina del nuovo direttore generale Pietro Nuccio.
Studenti al centro e servizi universitari
In discontinuità con il passato c’è anche l’impegno per una gestione partecipata dell’Ateneo attraverso i suoi organi, e in particolare il rapporto con il Senato accademico, come luogo di confronto e una pacificazione tra le varie “anime” che si dice raggiunta. Gli studenti restano centrali. “Un Ateneo è grande se attrattivo quindi a questo bisogna puntare – ha spiegato Spatari – ma anche a un’Università vissuta dagli studenti. Abbiamo previsto l’apertura prolungata delle nostre biblioteche, presto ci sarà l’apertura di nuova aula studio presso la sede della Banca d’Italia (proprietà UniMe, nda) più spazi per i nostri studenti e l’implementazione di corsi di lingua italiana per consentire la piena integrazione”.
Internazionalizzazione e crescita degli studenti stranieri
Negli ultimi anni sono notevolmente aumentati gli studenti stranieri. “È un risultato che a noi piace molto – ha sottolineato la rettrice – gli studenti internazionali vivono l’Università pienamente, dobbiamo preoccuparci di garantire la massima offerta formativa con l’aumento di corsi in lingua inglese. UniMe è cresciuta ma dobbiamo continuare ad accompagnare questa crescita tenendo presente i cambiamenti del mercato del lavoro. Vogliamo ancora di più rafforzare l’internazionalizzazione”.
Il nodo studentati e il rapporto con il territorio
E sul capitolo degli studentati e il caso delle tre residenze che la Zanclon aveva proposto di costruire e su cui ha mostrato molte riserve il Consiglio comunale, “l’Università ha bisogno di studentati – ha affermato la Rettrice – e penso che vadano gestiti dagli enti per il diritto allo studio. Credo che vadano incentivati gli investitori locali a riconvertire le strutture esistenti. La criticità della mancanza di posti letto deve essere risolta, ma tutto ciò va armonizzato col territorio”. Per l’apertura dell’ex Hotel Riviera che l’Università ha acquisito e trasformato in residenze bisogna però ancora attendere. “Ci sono stati dei problemi che stiamo risolvendo grazie anche al Comune e ad Amam. Ci impegneremo per consegnare questa struttura operativa per il prossimo anno accademico”.

