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Ue: abolire l’unanimità, ma serve l’unanimità

Ue: abolire l’unanimità, ma serve l’unanimità
SEDE PARLAMENTO EUROPEO STRASBURGO ESTERNI BANDIERA BANDIERE

Occorrono gli Stati Uniti d’Europa

Le due guerre che stanno insanguinando il centro Europa e il Medio Oriente hanno messo in evidenza una situazione latente dal 1957, anno di costituzione della Comunità Europea a Roma, il cui promotore fu il ministro liberale e messinese, Gaetano Martino. Si tratta dell’inutilità, inconsistenza e incapacità d’azione dell’Unione Europea.

L’Unione, formata dai ventisette Paesi, ha saputo realizzare in sessantotto anni, anche se parzialmente, una sola vera struttura che la unisce: l’Euro, gestito dalla Banca centrale europea (Bce). Ma neanche per tutti: infatti, a oggi, la moneta comune circola soltanto in diciannove Paesi. Questo perché per potere aderire all’Euro è necessario rispettare parametri di varia natura, economica e finanziaria, senza cui l’adesione non è consentita.

Parimenti, ricordiamo che anche per l’adesione all’Unione i vari trattati – da quello di Lisbona in avanti – prevedono una serie di requisiti e di parametri, senza cui è impossibile entrarvi. Ecco spiegato perché l’Ucraina non può entrare nell’Ue. Dovrà attendere decenni!

Perché in questi sessantotto anni l’Unione non è diventata “Stati Uniti d’Europa”, sul modello Usa? Perché è mancato un leader sovranazionale capace di unire anziché dividere e, forse più importante, perché le differenze dei ventisette popoli sono talmente ampie che è probabilmente impossibile una mediazione.
Tuttavia, l’attuale struttura istituzionale, fondata sulla branca legislativa (composta dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europea) e su quella politica (formata dal Consiglio Europeo), non è in condizione di progettare e realizzare azioni comuni, per fare pesare a livello mondiale uno dei più antichi territori per cultura e tradizioni.

Non bisogna, però, essere presuntuosi pensando che l’Europa sia stata nei secoli l’unica ad accumulare civiltà, studi, cultura e tradizioni. Bisogna ricordare che, già nel cinquecento avanti Cristo, Ciro il Persiano dominava un territorio immenso, forse il più grande che una sola persona abbia mai ottenuto.
Umiltà e consapevolezza dei bisogni dei popoli europei dovrebbero rappresentare la molla per costruire gli Stati Uniti d’Europa.

Uno dei difetti di funzionamento dell’Unione risiede nella votazione all’unanimità, necessaria nella maggior parte delle volte, mentre è consentita una votazione a maggioranza qualificata in un modesto numero di casi.

Per abolire la votazione all’unanimità prevista dai Trattati, occorre l’unanimità. Ecco perché riteniamo che tale abolizione non avverrà mai, con la conseguenza che l’Unione continuerà a essere la somma di tanti Stati con linee politiche diverse e quindi sostanzialmente un soggetto debole, incapace di grandi programmi strutturali, soprattutto tendenti a tramutare l’esistente in una nuova e unica entità politica.
Il Parlamento, con i suoi settecentoventi componenti, non ha una funzione determinante nella formazione delle leggi, cioè di Regolamenti e Direttive, in quanto tali strumenti debbono essere approvati dall’altra “Camera” e cioè dal Consiglio dell’Unione Europea.

Le carenze più rilevanti di questi sessantotto anni dell’Unione, riguardano tutti i settori che si sarebbero dovuti unificare, come trasporti, Fisco, Pubblica amministrazione, sanità, turismo e via elencando.
Le differenti legislazioni dei ventisette Paesi comportano differenti situazioni socio-economiche e finanziarie, con la conseguenza di disfunzioni e creazione di privilegi, da un canto, e svantaggi, dall’altro.

In queste settimane il Governo di minoranza francese, presieduto da François Bayrou, ha accusato l’Italia di dumping fiscale, cioè di vantaggi fiscali che il Governo italiano avrebbe dato a categorie di persone e di imprese. Ma non ha citato i paradisi fiscali già esistenti, come quelli di Irlanda, Olanda e Lussemburgo, tutti interni all’Ue. Ecco un esempio di disfunzione che divide i Paesi europei, anziché unirli in un progetto comune.

In atto, non sembra che vi sia un cambiamento di rotta, per cui l’Unione dimostra, così com’è, la sua inutilità, mentre avrebbe un ruolo molto importante se si trasformasse – come prima indicato – negli Stati Uniti d’Europa.