PALERMO – L’Università del capoluogo compie un altro importante passo in avanti. Soprattutto, compie un passo portandosi davanti a qualunque altro Ateneo italiano. Ieri è stato infatti presentato a Palazzo Steri, sede del Rettorato, il primo campus 5g nazionale. Un risultato ottenuto mediante un’efficace partnership tra pubblico e privato e mediante un importante contributo finanziario comunitario. “Avere introdotto nel nostro campus universitario da apripista nazionali il 5g ci porta veramente nel futuro”, ha detto il rettore Massimo Midiri poco prima di provare una delle due installazioni demo posizionate nella Sala dei Baroni del complesso monumentale dello Steri.
Con il 5g trasferimento dati super veloce
Il traguardo del trasferimento dati super veloce, ha spiegato il rettore, “ci porta nel futuro in tutti i settori strategici dell’Ateneo; ovviamente primi tra tutti la didattica e la ricerca”. L’Università di Palermo, che permane stabile al quarto posto tra gli Atenei nazionali, con questo progetto si porta avanti su altro già in cantiere, proiettandosi verso un nuovo livello di ricerca oltre che introdurre un modello di didattica potenzialmente molto attrattivo e quindi in auspicabile inversione di tendenza. L’Università potrebbe infatti vedere sempre più iscritti venire da fuori confine regionale e sempre meno studenti siciliani migrare per la specializzazione.
Il progetto del primo campus universitario 5g è aggiudicatario del Connecting Europe Facility dell’Unione europea, è sostenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e anche con un importante sostegno dalla Regione Siciliana, ieri in conferenza stampa rappresentata dall’assessore della Salute Daniela Faraoni.
Un intervento importante, da 6,5 milioni di euro, dei quali il principale strumento di finanziamento per infrastrutture strategiche dell’Unione europea ha contribuito con 4 milioni di euro. Proponente e beneficiario del progetto europeo “5G 4 A Smart Sicilian Academic Campus” è quindi l’Ateneo, aggiudicatario Fastweb+Vodafone che entro la fine dell’anno in corso avrà consegnato chiavi in mano la rete 5g a UniPa nel campus, al Policlinico di Palermo e nella sede territoriale di Trapani dell’Università.
La didattica quindi si digitalizza all’Università di Palermo
Della rete beneficerà l’intero campus, inclusi gli studenti con i loro smartphone, ma in termini di trasmissione dati nei laboratori dipartimentali questo primato ha un peso notevole. Il valore del progetto, in termini pratici, lo ha spiegato lo stesso rettore Massimo Midiri: “Significa avere un tempo di latenza nella risposta intorno a 70-80 volte inferiore rispetto alle reti tradizionali, e tutto questo si traduce in dei vantaggi pratici. La rete sarà in tutto il campus ma interesserà anche la Scuola di Medicina e il polo territoriale di Trapani, perché ho voluto una copertura ampia che interessa anche i nostri poli territoriali, soprattutto in alcuni settori. Primo fra tutti evidentemente l’ambiente medico, dove la riproduzione dell’atto medico – pensate all’aspetto chirurgico, su manichini intelligenti che abbiamo preso e che tra poco metteremo in campo in una zona di simulazione attrezzata – permetterà allo studente, sotto la guida del tutor di poter esperire un intervento chirurgico in vivo”. La didattica quindi si digitalizza all’Università di Palermo, consentendo di fare esperienza pratica, anche assistendo l’intero corso contemporaneamente allo stesso intervento o laboratorio invece che uno o due studenti per volta.
Pietra miliare per la formazione in campo medico
Una pietra miliare quindi, anche per la formazione in campo medico. Non a caso, il saluto e l’apprezzamento del presidente della Regione siciliana è stato portato a Palazzo Steri dall’assessore alla Salute, Daniela Faraoni, che così ha commentato la presentazione del progetto: “È un momento di orgoglio che dimostra come la nostra regione ha la capacità di stare al passo con l’innovazione anche nel confronto con il resto d’Europa. Questa è una realtà della quale dobbiamo tutti cominciare ad avere consapevolezza e ad apprezzare il fatto che la Regione che si sta muovendo con grande velocità. Il tempo è un elemento fondamentale per tutti i successi di un’innovazione, e se l’innovazione non ha un’applicazione repentina e non ha un suo consolidamento nell’organizzazione probabilmente perde della sua efficacia. In questo la Regione sta dimostrando che ha buona consapevolezza che il tempo è una grande risorsa e che va utilizzato nella maniera più opportuna”.
Alessandro Magnino, chief strategy di Fastweb+Vodafone, ha inoltre confermato l’entusiamo del rettore Midiri per il risultato ottenuto dalla collaborazione ben attuata tra pubblico e privato verso lo slancio di innovazione teconologica: “La collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo è un esempio di come la nostra tecnologia di rete possa concretamente abilitare l’innovazione in ambito sanitario e della formazione. Grazie alle caratteristiche distintive del 5g (velocità, latenza ridottissima e sicurezza di dati e dispositivi connessi), docenti e studenti potranno accedere a strumenti immersivi e collaborare in tempo reale anche da sedi diverse. In ambito scientifico sanitario si aprono nuove opportunità per la sperimentazione di ricerca e sviluppo di servizi avanzati di telemedicina supportati dall’intelligenza artificiale. Questa collaborazione dimostra che, quando università, aziende e istituzioni uniscono le forze creano un ecosistema capace di realizzare soluzioni con un reale impatto sulla ricerca, sulla salute, sui territori e sulla vita delle persone”.
Anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha commentato l’annuncio, pur non potendo partecipare alla conferenza stampa, affermando che “questa introduzione infrastrutturale porterà a un impulso sui fronti della ricerca e dell’innovazione che si tradurrà in un beneficio per lo sviluppo del territorio”.

