UniCT: offerta più ricca per il 2024-2025, ma calano gli studenti

Università di Catania: offerta formativa più ricca, ma calano gli studenti

Daniele D'Alessandro

Università di Catania: offerta formativa più ricca, ma calano gli studenti

Redazione  |
martedì 10 Settembre 2024

L'Università di Catania ha ampliato significativamente la propria offerta formativa: tuttavia, si registra un corposo calo di studenti

Per l’anno accademico 2024/2025 l’Università di Catania ha deciso di ampliare significativamente la propria offerta formativa, arrivando a proporre ben 114 corsi totali, tra cui diverse nuove opportunità didattiche in lingua inglese. Tra le novità di quest’anno si annoverano nuove lauree triennali che affrontano tematiche di grande attualità.

Le novità UniCT per il 2024-2025

Tra le novità per il nuovo Anno Accademico, spiccano:

  • Ingegneria per la Transizione Ecologica
  • Ingegneria Gestionale
  • Progettazione e gestione del turismo culturale, sede Siracusa;
  • Gestione dei sistemi produttivi agrari mediterranei, sede Ragusa.
  • Progettazione del turismo sostenibile culturale e naturalistico;
  • Construction Management and Safety;
  • Agricultural Science and Technology.

Nuova facoltà anche a Siracusa

Inoltre a Siracusa verrà introdotta la facoltà di infermieristica, mentre a Ragusa si attiverà il corso di scienze motorie, offrendo ai giovani di queste aree nuove possibilità senza dover migrare verso altre città. In aggiunta, è stata introdotta anche la laurea magistrale a ciclo unico in scienze della formazione primaria, progettata per formare insegnanti specializzati per la scuola primaria. A questo si aggiungono le imperdibili opportunità offerte dalla Scuola Superiore di Catania, che ha deciso di ampliare il numero di posti per le lauree magistrali con l’aggiunta di quattro nuove posizioni.

Calano gli studenti

Dall’altra faccia della medaglia però, nonostante gli sforzi evidenti dell’Università di Catania e di altre università siciliane per migliorare e ampliare l’offerta formativa, emerge un dato allarmante: il numero degli immatricolati è in costante declino. Tra il 2011 e il 2021, la Sicilia ha perso circa 25.000 studenti, registrando un calo del 18,6%. Questo fenomeno, che si inserisce nel quadro più ampio della fuga di cervelli dal Sud verso le regioni del Centro-Nord e l’estero, rappresenta una sfida enorme per l’isola. Le ragioni sono complesse e includono non solo la mancanza di lavoro qualificato, ma anche la percezione diffusa che studiare e formarsi al Nord o all’estero possa garantire migliori opportunità future.

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