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Per l’Università è boom di immatricolazioni

Per l’Università è boom di immatricolazioni

Il rettore Fabrizio Micari ha inaugurato il nuovo anno accademico dell’Ateneo. In programma iniziative per ricordare gli studenti colpiti dalle leggi razziali

L’Università di Palermo al terzo posto in Italia per crescita del numero di immatricolazioni. È stato inaugurato al Complesso monumentale dello Steri il nuovo anno accademico 2019/2020: presenti il rettore Fabrizio Micari e delegati di altre Atenei.

“Abbiamo avuto – ha detto Micari – un boom delle immatricolazioni. Quest’anno siamo arrivati a più di 10mila, che è un numero molto importante, e tutti gli indicatori sono sostanzialmente in crescita. Abbiamo chiuso bene il bilancio dell’anno passato e abbiamo aperto bene il bilancio del 2020, prevedendo anche una serie di investimenti importanti. Ci sono bei segnali e nuovi corsi di laurea. Siamo convinti che i ragazzi siciliani esprimano desiderio di formazione e credano nella formazione: è nostro dovere assicurar loro il miglior livello di studio per poter affrontare la vita”.

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I numeri dell’Ateneo del capoluogo siciliano sono in netta crescita: “Siamo passati – ha confermato il rettore – da 8.900 a 10.300 immatricolazioni, quindi è una crescita importante. Se guardiamo il dato del 2015, quando quest’amministrazione ha cominciato, siamo saliti da 7.700 a più di 10.000. Siamo i terzi dopo Milano e Bergamo e questo ci fa moltissimo piacere perché c’è la conferma che i ragazzi siciliani credono nella formazione, vogliono studiare, credono nello studio come possibilità di crescita e riscatto ed è qualcosa di cui tutti dobbiamo tener conto intervenendo sul diritto allo studio”.

“Considerate – ha aggiunto – che sulle nostre 10.330 immatricolazioni, il 46% va in ‘no tax area’, cioè ha un reddito particolarmente basso. Il diritto allo studio serve a dare credito, dare forza ai ragazzi: credo che sia un obbligo e un imperativo per tutti”.

L’inaugurazione di questo nuovo anno accademico coincide con i giorni della memoria e già nel 2019 l’Università ha voluto ricordare i professori dell’Ateneo colpiti dalle leggi razziali. “Quest’anno – ha detto il rettore Fabrizio Micari – ricordiamo i ragazzi che vissero quel periodo: abbiamo trovato nel nostro archivio storico fascicoli di 20-25 ragazzi ebrei. Nei primi anni Trenta, da altri Paesi, vennero a studiare in Italia e a Palermostudenti ebrei che dopo il 1938-1939 furono buttati via dalle nostre Università. Abbiamo anche recuperato il discorso inaugurale del nuovo anno accademico del 1938-1939 ed è qualcosa che mette i brividi a leggerlo, perché si parla della cacciata degli ebrei e di tutto quello che è venuto dopo come una profilassi per una vita civile. Si richiama l’esigenza de ‘L’Italia prima di tutto’. Una serie di cose particolarmente importanti da leggere oggi”.