ROMA – Un “tetto di cristallo”. Quello in cui le donne plurilaureate, con anni di esperienza alle spalle e con buone posizioni professionali, rimangono bloccate senza poter raggiungere i vertici nel proprio lavoro. O meglio, li raggiungono tribolando molto di più rispetto agli uomini. Si chiama glass ceiling e colpisce, tra le Pubbliche amministrazioni, anche le Università italiane.
Secondo il focus del Rapporto 2023 – Analisi di genere dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), il più aggiornato sulla questione, questo fenomeno appare molto evidente in ambito accademico e si configura come un insieme di barriere, all’apparenza invisibili, di tipo sociale, culturale e psicologico che pregiudicano il conseguimento di pari diritti e opportunità di progressione, avanzamento di carriera in ambito lavorativo e uso efficiente delle risorse lavorative.
Un dato tra tutti rende evidente la disparità di genere a oggi ancora esistente nel mondo accademico: su 85 partecipanti alla Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui) sono solo 17 quelle di genere femminile. Nel Rapporto Anvur 2023 il dato è ancora più problematico, visto che sui 99 rettori e rettrici in carica nell’anno 2022 solo dodici di questi (cioè il 12,1%) sono donne. Questa percentuale era al 7,5% nell’anno 2012: quindi, in un arco di tempo di dieci anni, la percentuale di donne rettrici è aumentata solo del 4,6%. Risultato…

