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Usa 2020, i fedelissimi di Trump, non siamo razzisti

Travolti dalle fortissime polemiche dopo lo sconvolgente video di un poliziotto che spara alla schiena a un afroamericano, i seguaci del presidente uscente parlano di “una bugia dei Dem” e agitano lo spettro della possibilità che l’America vada “alla sinistra radicale”

Nella prima nottata della convention repubblicana va in scena l’America di Trump, quella dei cow boy e dei poliziotti sempre e comunque “eroi”.

Stelle della serata Nikki Haley, ex ambasciatrice Usa all’Onu e astro nascente del partito, e Donald Trump Junior.

Ma anche i controversi coniugi che puntarono le armi contro i manifestanti di Black Lives Matter.

I repubblicani, in forte calo nei sondaggi, sono stati travolti, oltre che dalla controversa gestione della pandemia da parte di Trump, dalle fortissime polemiche sul razzismo, in particolare di alcuni poliziotti, rinfocolate dopo lo sconvolgente video di un poliziotto che spara alla schiena a un afroamericano.

“L’America non è razzista – ha detto la Haley – questa è una bugia dei democratici”.

E il leit motiv della serata è stato a senso unico: l’amministrazione di Joe Biden e Kamala Harris sarebbe un disastro per il Paese che finirebbe in mano alla sinistra più radicale.

Ma l’America è sconvolta dalle immagini degli spari degli agenti contro Jacob Blake, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale.

Blake è stato colpito che gli agenti hanno risposto ad una chiamata per un incidente domestico. Numerosi testimoni hanno raccontato ai media locali che il 29enne aveva cercato di sedare una lite tra due donne.

Il filmato che circola sui social media mostra due poliziotti armati che lo seguono mentre cammina verso un furgone e apre la portiera del guidatore per entrare.

A questo punto uno degli agenti lo afferra per la parte posteriore della maglietta e gli spara da distanza ravvicinata, tra le urla dei presenti.

Un membro della famiglia del giovane ha detto che i figli di Blake erano sul furgone mentre il padre veniva colpito.

L’episodio è avvenuto a Kenosha, Wisconsin,dove, dopo la diffusione del filmato, sono scoppiate proteste e scontri.

I manifestanti si sono diretti verso la stazione della polizia lanciando mattoni contro le forze dell’ordine, mentre gli agenti hanno usato i lacrimogeni per disperderli.

In altre zone della città sono stati incendiati dei camion della spazzatura che erano stati posizionati ad alcuni incroci.