Alla vigilia dell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio scorso girava un piano dettagliato per la ripresa del potere da parte di Donald Trump, ecco cosa prevedeva
Dagli Usa una notizia shock che inguaierebbe ancora di più, l’ex presidente Donald Trump. L’assalto al Congresso, a Washington DC, non fu una rivolta organizzata sui social ma un piano dettagliato nei minimi particolari che avrebbe portato gli Stati Uniti ad un golpe con l’unico obiettivo di riportare al potere di Donald Trump.
Il piano, almeno quello sulla carta, prevedeva una dichiarazione di emergenza nazionale da parte di Trump per impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden il 6 gennaio, il giorno in cui una folla di sostenitori del presidente uscente ha fatto irruzione nel Congresso. A metterlo a punto sarebbe stato un ex colonnello dell’esercito texano sostenitore della tesi delle elezioni rubate, che prima del 6 gennaio lo avrebbe fatto pervenire a diversi senatori.
Il documento s’intitola “Frodi elettorali, Interferenze straniere e opzioni per il 6 gennaio” ed elenca una serie di raccomandazioni a Trump in modo che possa rimanere al potere, sulla base di tutta una serie di fake news su presunte, e mai dimostrate, frodi elettorali a suo danno. Il fatto che Meadows ne fosse in possesso suggerisce che fosse al corrente degli sforzi di Trump per impedire la certificazione della vittoria di Biden.
Il piano, scrive il Guardian, è contenuto in un documento Power Point che l’ex capo dello staff di Trump, Mark Meadows, ha consegnato al “selected committee”, la commissione della Camera dei rappresentanti che indaga sull’assalto a Capitol Hill.
Nella presentazione di 38 pagine al vaglio della commissione – riportano il New York Times e il Guardian – si raccomanda all’ex presidente di dichiarare subito lo stato di emergenza per questioni di sicurezza nazionale al fine di ritardare la certificazione della vittoria di Joe Biden da parte del Senato, fissata proprio per il 6 gennaio.