Usa chiede sospensione vaccino J&J, ora ritardi anche in Europa - QdS

Usa chiede sospensione vaccino J&J, ora ritardi anche in Europa

Usa chiede sospensione vaccino J&J, ora ritardi anche in Europa

web-dr |
martedì 13 Aprile 2021

In una nota Johnson&Johnson spiega di aver deciso di ritardare le consegne dei suoi vaccini in Europa per verificare i problemi di coaguli nel sangue avvenuti in Usa.

Mentre sono
attese in Italia le prime dosi del vaccino Janssen della Johnson & Johnson,
negli Usa
, riporta il New York Times, ne viene chiesta la sospensione. La Food and Drug Administration e i Centers for Disease
Control smetteranno infatti di usare il vaccino nei siti federali e
solleciteranno gli Stati a fare lo stesso in attesa delle indagini sui problemi
di sicurezza.

La sospensione è legata a sei casi
negli Stati Uniti che hanno sviluppato una malattia rara che coinvolge coaguli
di sangue nelle due settimane successive alla vaccinazione.

Tutti e sei i casi di malattia rara hanno riguardato donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni, scrive il Nyt citando funzionari informati sul caso. Una di queste è morta mentre una seconda, in Nebraska, è stata ricoverata in condizioni critiche.

Intanto, in una nota Johnson&Johnson spiega di aver deciso di ritardare le consegne dei suoi vaccini in Europa: “Siamo a conoscenza degli estremamente rari” problemi avuti da “un piccolo numero di persone che hanno ricevuto il nostro vaccino. Il Cdc e la Fda stanno rivedendo i dati relativi a sei casi negli Stati Uniti su oltre 6,8 milioni di dosi somministrate. Per precauzione, il Cdc e la Fda hanno raccomandato una pausa nell’uso del nostro vaccino”. “Stiamo rivedendo questi casi con le autorità europee e abbiamo deciso in via proattiva di ritardare le consegne all’Europa”, osserva Johnson&Johnson.

Intanto, la Johnson & Johnson, che ha consegnato oggi le sue dosi di vaccino anti-Covid anche in Europa, precisa di aver deciso di “ritardare il lancio” del proprio siero nel vecchio continente, “in un’ottica di trasparenza e in attesa delle valutazioni delle autorità sanitarie europee”.

“Stiamo lavorando a stretto contatto con esperti medici e autorità sanitarie, e favoriamo fermamente una comunicazione aperta di queste informazioni agli operatori sanitari e al pubblico”, afferma l’azienda.

I CDC e la FDA statunitensi, sottolinea inoltre J&J, hanno messo a disposizione informazioni sul corretto riconoscimento e gestione di questi disturbi a causa del trattamento unico richiesto da questo tipo di coaguli di sangue. Le autorità sanitarie, precisa l’azienda, “consigliano alle persone che hanno ricevuto il nostro vaccino contro il COVID-19 e che sviluppano un forte mal di testa, dolore addominale, dolore alle gambe o respiro corto entro tre settimane dalla vaccinazione di contattare il proprio medico”.

Intanto, sono 184mila le dosi del vaccino Janssen della Johnson & Johnson che arriveranno nel pomeriggio all’hub della Difesa di Pratica di Mare. Si tratta del primo lotto del vaccino statunitense che giunge in Italia.

L’Ema, già lo scorso 9 aprile, ha avviato una revisione per valutare le segnalazioni di eventi tromboembolici in quanti hanno ricevuto il vaccino anti-Covid Janssen. Il vaccino attualmente è utilizzato solo negli Stati Uniti, con un’autorizzazione all’uso di emergenza. Nell’Ue è stato autorizzato l’11 marzo, ma non viene ancora inoculato. Al momento non è chiaro se vi sia un’associazione causale con gli eventi trombotici”.

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