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Usa, “Donald Trump vuol seminare il caos in America”

Usa, “Donald Trump vuol seminare il caos in America”

Lo ha detto la speaker della Camera Nancy Pelosi, che auspica “una transizione ordinata”. E mentre Biden lancia il progetto anti-coronavirus, l’ex presidente licenzia, minaccia Cia e Fbi, fa causa alla Pennsylvania. E parla di ricandidarsi nel 2024. Ammettendo indirettamente la sconfitta

A lanciare l’allarme è stata la speaker della Camera Nancy Pelosi: “Trump vuole seminare il caos in America”, mentre “una transizione ordinata è un imperativo assoluto”.

Donald Trump, infatti, nonostante i consigli dei familiari, non intende accettare la sconfitta ad opera dell’accoppiata Joe Biden – Kamala Harris, e lancia la sua controffensiva che durerà fino al venti gennaio, giorno del passaggio delle consegne, ventilando persino una sua ricandidatura nel 2024, quando avrà quasi ottant’anni.

Nel frattempo “licenzia” il capo del Pentagono Mark Esper, primo di una lista di funzionari ritenuti infedeli, minaccia i vertici della Cia e dell’Fbi, fa causa all’intera Pennsylvania, accusandola di aver violato la Costituzione.

E il suo ministro della giustizia, William Barr, non può che autorizzare a indagare su “accuse rilevanti ” di frode elettorale.

Anche perché, dopo la prima purga, tra le teste da tagliare ci potrebbero essere proprio quella dello stesso Barr, di Cristopher Wray, capo dell’Fbi e di Gina Haspel, direttrice della Cia.

Tutte figure colpite di recente dagli strali del presidente, infuriato soprattutto per il mancato avvio di un’indagine sui Biden e per aver atteso invano l’annunciato rapporto sull’origine dell’inchiesta del Russiagate.

Rapporto che a suo modo di vedere avrebbe dovuto svelare il complotto dell’amministrazione Obama nei suoi confronti.

Il nuovo segretario della Difesa sarà, con effetto immediato, il capo dell’antiterrorismo Cristopher Miller.

Intanto Trump è pronto a scendere di nuovo in campagna elettorale. E sarebbe questa la prima, implicita, ammissione, della sconfitta.

Stando a quanto trapela dal suo entourage, si tratta di più di una suggestione, con The Donald deciso a resistere nel fortino della Casa Bianca e a sabotare la transizione verso l’era Biden.

C’è da attendersi, insomma, un mese di fuoco in cui sferrare una controffensiva non solo sul piano legale ma anche tornando sul campo, con blitz negli Stati dove ancora si contano i voti e con veri e propri comizi in stile Make America Great Again.

Altro che concedere la vittoria, dunque.

Ma non tutti nel suo inner circle sono convinti che questa sia la strada giusta da percorrere e tra i repubblicani cresce il timore che scatenare una nuova guerra – e su un terreno così scivoloso come quello dei presunti brogli elettorali – possa alla fine danneggiare ancora di più il partito, con la gara per il Senato ancora aperta e che sarà decisa dai due ballottaggi del 5 gennaio in Georgia.

Una partita decisiva che potrebbe finire con l’intero Congresso in mano ai democratici.

Ma per Trump l’unica via di uscita onorevole da questa situazione resta per ora non arretrare di un millimetro.

Ecco allora che sarebbe pronto a nuovi bagni di folla in Georgia, Arizona, Pennsylvania, per sbandierare le prove di elezioni truccate e di una vittoria che gli è stata scippata.

Tra queste – raccontano fonti della sua campagna – anche i necrologi di americani che, morti da tempo, risulterebbero tra gli elettori che hanno votato. Anche se finora non si hanno notizie di indagini avviate su episodi del genere.

Nel mirino del presidente uscente ci sono soprattutto i voti per posta, che a suo dire sono in gran parte illegali.

Il ricorso alla Corte Suprema poi resta una delle carte in mano a Trump, anche se i suoi stessi legali frenano sul possibile successo di tale iniziativa.

Considerando anche che è stata proprio l’Alta Corte a dire sì in alcuni Stati al conteggio dei voti anche dopo l’Election Day del tre novembre.