Nel campo di al Hol da anni sono ammassate da curdi e USA decine di migliaia di persone, per lo più donne e bambini.
Una donna e un bambino sono stati uccisi nelle ultime ore mentre altre sei donne e quattro bambini sono rimasti feriti in scontri a fuoco verificatisi nella notte nel campo di prigionia di al Hol, nel nord-est della Siria, dove le forze curde appoggiate dagli Stati Uniti tengono prigionieri da anni familiari di ex miliziani Isis o persone fuggite da zona un tempo controllate dallo Stato islamico.
La ricostruzione e l’appello dell’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria
Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui gli scontri si sono verificati nel settore 4 e cinque del famigerato campo, che sorge a ridosso del confine siro-iracheno, nella regione di Hasake, controllata dalle milizie curde e arabe guidate dal Partito dei lavoratori curdi.
Secondo le prime ricostruzioni, gli scontri si sono verificati tra almeno un sospetto membro dell’Isis e le forze curde intervenute nel campo, appoggiate dal sorvolo di elicotteri militari statunitensi.
Nel campo di al Hol sono ammassate da tre anni decine di migliaia di persone, per lo più donne e bambini.
Circa 30mila di questi sono siriani, altri 25 mila sono iracheni, e il resto provengono da più di 50 diverse nazionalità, tra cui occidentali.