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Usa, 16enne scomparsa salvata dal “gesto” imparato su TikTok

Quel gesto imparato su TikTok l’ha salvata dall’orco: quattro dita che si chiudono sul pollice piegato sul palmo della mano.

Una sedicenne americana, rapita in North Carolina da un uomo di 61 anni, lo aveva visto fare tante volte sul social più amato dai teenager: un segnale per chiedere aiuto e denunciare abusi e violenze domestiche.

Inventato dalla Canadian Women’s Foundation per aiutare donne, bambini e tutte le vittime di soprusi tra le mura di casa, viene da tempo veicolato su tutte le piattaforme social per raggiungere più persone possibile.

E si è diffuso in maniera capillare soprattutto su TikTok e nel periodo di duro lockdown causato dalla pandemia. Così per una volta il web, sempre più nell’occhio del ciclone per i suoi contenuti, mostra il suo volto migliore, a dimostrazione di quanto i social possano essere utilizzati in maniera utile e intelligente.

La sedicenne di Asheville, cittadina di appena 90 mila anime, era scomparsa da giorni, con la famiglia disperata che aveva presentato una denuncia. Accanto al suo sequestratore ha percorso in auto almeno quattro stati, dalla North Carolina al Tennessee, dall’Ohio al Kentucky. E’ proprio in quest’ultimo stato che un automobilista fermo al semaforo ha notato la ragazzina che, seduta sul sedile posteriore dell’auto accanto, da dietro il finestrino apriva e chiudeva ripetutamente il palmo della mano sul pollice.

Riconoscendo il segnale, un vero e proprio grido di allarme, ha subito chiamato il 911, il numero di emergenza negli Usa, e ha cominciato a seguire per una decina di chilometri il veicolo con a bordo la sedicenne, aiutando la polizia ad individuarlo e bloccarlo. La teenager è stata così liberata e riportata a casa dai genitori, mentre il 61enne, che non ha opposto resistenza, è stato arrestato ed è accusato per ora di sequestro di persona e di possesso di materiale pedopornografico ritrovato nella sua automobile. “In questo caso quel gesto diffuso su TikTok ha davvero salvato una vita, e ne può salvare ancora tante altre”, hanno commentato gli agenti intervenuti sul posto. Per la campagna contro le violenze di Women’s Funding Network, a cui appartiene la Canadian Women’s Foundation, un grande successo e un incoraggiamento ad andare avanti, lavorando con quei social troppo spesso demonizzati. (Ansa)