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Feste di Natale tra luci e tante ombre: in Sicilia aumentano le imprese a rischio usura

Feste di Natale tra luci e tante ombre: in Sicilia aumentano le imprese a rischio usura
Immagine di repertorio, di Jakub Żerdzicki su Unsplash

Sono 9.502 le imprese in sofferenza: Siracusa è la provincia dove ci sono i numeri più allarmanti, seguono Ragusa e Trapani

Con l’arrivo del Natale e delle festività, l’Italia si riempie di luci, regali e grandi cene. Ma per molte famiglie e piccole imprese, questo periodo porta anche un rischio concreto: l’usura. In Sicilia, la situazione è particolarmente preoccupante, con sempre più aziende che non riescono a far fronte ai propri debiti e rischiano di cadere in mani sbagliate. Secondo i dati più recenti dell’ufficio studi della Cgia di Mestre, sulla base dell’aggiornamento al 30 giugno scorso, in Sicilia ci sono 9.502 imprese in sofferenza, un numero in crescita del 4,5% rispetto all’anno precedente. Questo significa che sempre più aziende si trovano in difficoltà, incapaci di pagare i propri debiti e con l’accesso al credito bancario praticamente bloccato. In altre parole, molte imprese siciliane, pur lavorando sodo, si trovano a corto di liquidità e a rischio di rivolgersi a prestiti illegali.

I territori

Se guardiamo le singole province, i numeri diventano ancora più allarmanti. Siracusa è quella che registra l’aumento più alto, con un incremento del 15,8% di imprese in sofferenza rispetto all’anno precedente. Anche Ragusa mostra un dato preoccupante, con un +14,7%, mentre Trapani cresce dell’8,8%. Messina e Palermo, pur con percentuali più basse, contano comunque centinaia di aziende in difficoltà. Al contrario, Agrigento registra una diminuzione del 13,3%, ma rimane comunque una provincia con molte imprese fragili. Questa situazione rende evidente quanto il rischio usura in Sicilia non sia un problema astratto, ma una realtà concreta che può colpire sia i piccoli imprenditori sia le famiglie. Le festività, infatti, portano a una maggiore pressione economica. Tra regali, cene e spese extra, molti si trovano a cercare soldi che non hanno. Per le aziende, la difficoltà è doppia: oltre ai costi delle festività, spesso devono affrontare clienti che non pagano o fornitori insolventi, e le banche, di fronte a segnali di rischio, tendono a chiudere i rubinetti dei prestiti.

Il calo dei prestiti

Negli ultimi anni, infatti, i prestiti bancari alle imprese italiane sono calati drasticamente. Dal picco di oltre mille miliardi di euro del 2011, si è passati a circa 667 miliardi a settembre scorso, una riduzione di oltre un terzo. Questo fenomeno, conosciuto come “credit crunch”, ha reso molte imprese vulnerabili e le ha spinte, involontariamente, verso canali di credito illegali. Il problema dell’usura è poi aggravato dalla paura di denunciare. Le vittime spesso temono ritorsioni o provano vergogna a chiedere aiuto, soprattutto nei piccoli centri dove tutti si conoscono. Le denunce, infatti, sono in calo, nonostante il numero di imprese in difficoltà continui a crescere.

Lo strumento per proteggersi

L’unico strumento realmente efficace per proteggersi è il fondo di prevenzione dell’usura, previsto dalla legge, che permette di ottenere garanzie statali per accedere a prestiti legali. Purtroppo, non sempre è sufficiente e serve un’attenzione costante da parte delle istituzioni e della società per proteggere chi rischia di cadere in questa trappola. In Sicilia, quindi, il Natale non è solo tempo di feste e allegria: è anche un periodo in cui le difficoltà economiche si fanno più evidenti e in cui famiglie e piccole imprese devono muoversi con grande cautela. La consapevolezza dei numeri e dei rischi può fare la differenza tra un Natale sereno e una caduta nella trappola dell’usura.

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