Vacanze all'estero, cosa serve per rientrare in Italia e in Sicilia - QdS

Vacanze all’estero, cosa serve per rientrare in Italia e in Sicilia

Vacanze all’estero, cosa serve per rientrare in Italia e in Sicilia

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lunedì 02 Agosto 2021

Per chi avesse deciso di andare in vacanza all’estero è importante sapere che anche lo Stato italiano prevede che il rientro sia possibile solo a determinate condizioni.

Per chi avesse deciso di andare in vacanza all’estero, oltre a documentarsi su cosa è richiesto per entrare nel Paese ospitante, è importante sapere che anche lo Stato italiano prevede che il rientro sia possibile solo a determinate condizioni.

Le prescrizioni per rientrare in Italia

Secondo l’ordinanza del 29 luglio scorso del Ministro della Salute, per l’ingresso in Italia, in caso di soggiorno o transito dai Paesi dell’elenco C (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, RomaniaSlovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco), nei 14 giorni precedenti, è obbligatorio:

  • Compilare
    e presentare al vettore, al momento dell’imbarco, e a chiunque sia
    preposto a effettuare i controlli, un formulario
    on-line di localizzazione
     (denominato anche digital Passenger
    Locator Form – 
    dPLF), che potrà essere visualizzato sul proprio
    dispositivo mobile o stampato, in versione cartacea.
  • Presentare
    al vettore, al momento dell’imbarco, e a chiunque sia preposto a
    effettuare i controlli, una Certificazione Verde Covid-19 rilasciata
    o riconosciuta ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lett. c), del decreto legge 22 aprile 2021, n. 52o
    altra
     certificazione equipollente, da cui risulti,
    alternativamente:

    • avvenuta
      vaccinazione anti-SARS-CoV-2
      , con attestazione del
      completamento del prescritto ciclo vaccinale da almeno quattordici
      giorni;
    • avvenuta
      guarigione da COVID-19
      , con contestuale cessazione
      dell’isolamento prescritto in seguito ad infezione da SARS-CoV-2;
    • effettuazione, nelle quarantotto (48) ore antecedenti all’ingresso nel
      territorio nazionale, di test antigenico rapido o molecolare 
      con esito negativo al virus SARS-CoV-2.

bambini al di sotto dei sei (6) anni di età sono esenti dall’obbligo di effettuare il test molecolare o antigenico.

Isolamento fiduciario per chi non ha la documentazione richiesta

Nel caso in cui l’ingresso in Italia
avvenga senza la presentazione del dPLF e di una delle certificazioni
precedentemente indicate, è fatto obbligo di:

  • Sottoporsi
    isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per un
    periodo di cinque (5) giorni, presso l’abitazione o la dimora,
    informando il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria
    competente per territorio;

Effettuare un test molecolare o antigenico al termine dell’isolamento fiduciario.

In Sicilia serve un tampone oltre al Green pass

La Regione siciliana ha inoltre previsto un tampone obbligatorio (non basta il green pass) anche per chi arriva in Sicilia da Francia, Grecia e Paesi Bassi o per chi vi ha soggiornato nei 14 giorni precedenti.

Lo prevede l’ordinanza n. 79 firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci martedì 20 luglio.

Le stesse misure di prevenzione anti Covid erano già previste per chi proviene da Spagna, Portogallo e Malta, oltre che da alcuni Paesi extraeuropei (Gruppo E), come disposto dal ministero della Salute.

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