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Vacanze in Sicilia, l’altopiano dell’Argimusco e i borghi sui Nebrodi

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Vacanze in Sicilia, l’altopiano dell’Argimusco e i borghi sui Nebrodi

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giovedì 08 Luglio 2021

Lontano dalle coste assolate e sudate, c’è una Sicilia selvaggia e impervia, nascosta, ruvida, tortuosa, splendida. Accedervi non è “impresa” per tutti ma alla fine della scalata ne sarà valsa la pena

Lontano dalle coste assolate e sudate, c’è una Sicilia selvaggia e impervia, nascosta, ruvida, tortuosa, splendida. Accedervi non è “impresa” per tutti ma alla fine della scalata potrete dire: “Ne è valsa la pena”. Un’idea alternativa di vacanza in Sicilia.

Argimusco

Il soggetto? L’altopiano dell’Argimusco nel messinese e i borghi limitrofi. Per raggiungerlo sarà necessario noleggiare un’auto o un pullman e percorrere a velocità sostenuta una serie di tornanti. Incastonato al confine tra i monti Nebrodi e i Peloritani, l’altopiano a 1200 metri di quota rappresenta il punto di partenza (o se volete d’arrivo) da cui ammirare l’Etna, le isole Eolie, Rocca Salvatesta e Montagna di Vernà, capo Tindari, capo Calavà e capo Milazzo.

Esso è parte della Riserva naturale orientata Bosco di Malabotta. Al suo interno roccioni di arenaria quarzosa da secoli attirano la curiosità di studiosi e visitatori. Megaliti che ricordano le forme di un’aquila, un profilo d’Orante, un sacerdote si incontrano lungo un cammino affascinante e per certi versi introspettivo che consigliamo di iniziare prima del tramonto e con guide specializzate per apprezzarne i tesori nascosti.

Studi di astronomia culturale da parte di Andrea Orlando, dottore di ricerca in astrofisica nucleare e presidente dell’Istituto di Archeoastronomia Siciliana, avanzano l’ipotesi di una possibile presenza di allineamenti astronomici delle rocce e quindi di una funzione rituale.

Montalbano Elicona

A qualche chilometro di distanza si trova il centro storico di Montalbano Elicona, non a caso conosciuta anche come “Il Tibet di Sicilia”, che si distingue a colpo d’occhio per la presenza di un magnifico castello (residenza estiva di re Federico III di Sicilia) e domina “un tessuto urbano medioevale irregolare e tortuoso, che si snoda su e giù per i vicoli adattandosi alla conformazione del promontorio roccioso”.

Inserita tra i borghi più belli della Sicilia, il comune presenta tutto il fascino dell’Italia nascosta. La guida realizzata per i borghi siciliani la descrive così: “Le piccole case in pietra arenaria sono colme di storia autentica. Edificato su preesistenze bizantine e arabe, il castello è costituito in alto da un fortilizio normanno-svevo e in basso dal palatium fortificato svevo-aragonese”.

Il castello è oggi di proprietà comunale e viene utilizzato per mostre e convegni. Il luogo di culto più prossimo al castello è la chiesa di Santa Caterina, la cui facciata mostra un bel portale in stile romanico.

Novara di Sicilia

A circa un’ora di strada da Montalbano, sorge Novara di Sicilia sulla pendice della montagna da cui si scorge l’antica Tindari, in un incantevole scenario naturale a valle di un imponente sperone di roccia, la Rocca Salvatesta, che raggiunge i 1340 m.

Le strade del borgo, per lo più pavimentate in acciottolato stretto tra due file longitudinali di pietra arenaria locale, vi condurranno tra chiese, edifici civili e piazze in cui il tempo sembra scorrere comodamente distendendosi e allungandosi tra tavolini all’aperto e anziani cordiali. Numerose le indicazioni per visitare i luoghi di maggior interesse turistico all’interno del comune, forniamo, invece, alcune indicazioni culinarie e folkloristiche.

Cibo e folklore

Il 15 e 16 agosto in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria SS. Assunta e Sant’Ugo Abate il borgo si colora di luminarie e fuochi d’artificio mozzafiato. Il pranzo potrete consumarlo tra i ruderi dell’antico castello. Tenete conto che Novara è nota per il maiorchino, un particolare formaggio pecorino stagionato da più di otto mesi, le cui forme hanno 10-12 cm di spessore, 35 cm di diametro e un peso di 10-12 kg.

Se raggiungerete Novara in inverno consigliamo di assistere al “Gioco del Maiorchino”, nel periodo di Carnevale. Il piatto tradizionale del festino di mezz’agosto è invece la pasta ‘ncasciada’ condita con ragù di vitello e castrato, polpette sbriciolate, melanzane, uova e pan grattato. Molto buoni i Biscotti con un pizzico di Maiorchino grattugiato in superficie. Ottimi i Fichi d’india al Marsala.

Pernottamento

Per addentrarsi senza fretta tra le viuzze dei due borghi e per far riposare la mente nel silenzio che domina l’altopiano dell’Argimusco, concedetevi almeno una notte in loco.

Novara di Sicilia e Montalbano Elicona negli ultimi anni hanno saputo, in parte, cogliere le varie iniziative comunali per il recupero e restauro di edifici in stato di abbandono e qualcuno è riuscito a rimettere “a reddito” alcune abitazioni promuovendole all’interno dei portali di prenotazione di case vacanze. Una buona occasione per alloggiare all’interno di uno dei due borghi a costi contenuti.

Adriano Agatino Zuccaro

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