Sono sempre più (e ci giungono in redazione diverse segnalazioni) i vaccinati che per una “falla” della burocrazia, nonostante siano assolutamente favorevoli alle vaccinazioni anti covid, nonostante si siano vaccinati (dando un importante esempio di senso civico) restano ancora oggi senza Green pass e per questo impossibilitati a fare (quasi) tutto o costretti a fare il tampone un giorno sì e l’altro anche per accedere ai più basilari diritti.
Stranieri vaccinati ma senza green pass
In primo luogo gli stranieri, senza codice fiscale e tessera sanitaria. A loro, nonostante abbiamo fatto il vaccino e sia passato più di un mese non è mai arrivato l’authcode necessario per scaricare il Green pass.
Per molti stranieri “irregolari” la soluzione si dovrebbe trovare nell’STP (il numerino che si rilascia agli Stranieri temporaneamente presenti) che permette di ottenere il vaccino.
Il problema si presenta al momento di ottenere il Green pass: o “enormi ritardi”, come ci sottolineano dall’ufficio Asp per gli stranieri a Catania o un’attesa vana che di fatto rinchiude lo straniero “virtuoso e vaccinato” in casa.
E non ci sono numeri verdi, email, uffici amministrativi che sappiano trovare una soluzione.
Cosa devono fare gli stranieri che vogliono avere il Green pass
Sempre dall’Asp di Catania ci fanno sapere che: “Gli utenti che non sono Italiani devono recarsi all’ufficio Agenzia delle entrate e registrare il loro codice fiscale (che spesso viene creato sul momento per permettere allo straniero di vaccinarsi, nda) dopo di ché bisognare andare al San Luigi e, dichiarando il medico di famiglia che segue lo straniero, si otterrà la tessera sanitaria provvisoria. Da quella è possibile scaricare il Green pass”.
Stranieri regolari ma che non possono avere il green pass
Procedura alquanto farraginosa e che non può essere messe in atto in altri casi. Un sudamericano, rientrato in Italia in quanto in una “relazione stabile con un cittadino italiano” (possibilità prevista dal Decreto legge n. 127 del 2020), senza codice fiscale italiano, senza tessera sanitaria, ma regolarmente sul suolo italiano perché ospite del proprio partner, non potrà avere il Green pass, perché non ha un medico di famiglia (un cittadino extra Ue non può soggiornare più di tre mesi consecutivi in area Schengen) e quindi non avrà mai una tessera sanitaria. E così: da una parte la legge gli consente di entrare per stare con il proprio partner, poi gli consente (come giusto che sia, anche per tutelare chi gli sta accanto e tutta la Comunità) di fare il vaccino ma non gli consente di fare il green pass.
L’Asp di Catania e la soluzione “suggerita” (inattuabile al momento)
Sempre dall’ufficio amministrativo dell’Hub vaccinale di Catania ci fanno sapere che si tratta di buco normativo. Basterebbe lasciare all’Asp la possibilità di avere un elenco “parallelo” in cui sono registrati i cittadini che hanno conseguito il vaccino senza tessera sanitaria (ovviamente con documento di riconoscimento regolare, come un passaporto valido) e quindi dare a questi cittadini una speciale certificazione che consenta loro di scaricare un certificato verde.
Ma al momento la soluzione non è prevista. Per cui gli stranieri si potranno mettere l’anima in pace: vaccinati, sicuri di non prendere il Covid (almeno non in forma grave) ma chiusi in casa, prigionieri della burocrazia.
Un problema che interessa anche molti italiani
Ma il problema ha interessato anche molti italiani. Doppia vaccinazione, niente green pass. Nella babele di burocrazia legata al tagliando verde s’infila anche la storia di Cesare Grasso, 46 anni, milanese. Qui il problema è la mancanza della tessera sanitaria che non gli ha impedito però, con modalità ‘rocambolesche’, di sottoporsi alla doppia puntura.
Tessera una tantum per il vaccino
“Negli ultimi anni ho cambiato più volte residenza, sempre a Milano – racconta all’AGI -. Nel frattempo la tessera sanitaria mi è scaduta nel 2019 e avrei dovuto riceverne una nuova a casa, ma non è successo, forse per un inghippo relativo ai miei spostamenti. Nel frattempo, me ne sono dimenticato perché ho la cartà d’identità ‘comprensiva’ del codice fiscale che basta in farmacia e per altre evenienze. Ho anche continuato ad andare dal mio medico tranquillamente. Lui pure non si è accorto che la mia tessera era scaduta”.
Da venti giorni aspetta quella nuova
Finché col vaccino, la tessera sanitaria è tornata all’improvviso nei pensieri di Cesare. “Indispensabile averla per prenotare l’iniezione. In attesa di farne una nuova, ho chiesto aiuto al numero di assistenza indicato sul sito del Ministero. Sono stati gentilissimi e hanno risolto il problema dandomi un numero di tessera ‘one shot’ valido solo per l’occasione”. Così è riuscito a vaccinarsi due volte tra giugno e luglio.
A quel punto però il problema dribblato una volta si è riproposto stavolta in modo insolubile per il green pass.
“Per scaricarlo servono la tessera sanitaria o lo spid che però si può ottenere solo con la tessera sanitaria. Le ho provate tutte presentandomi anche negli uffici dell’azienda sanitaria di Milano dove hanno provato a trovare una soluzione, senza riuscirci”.
Una ventina di giorni fa è partito l’iter per la nuova tessera sanitaria. “Mi sono accertato all’Agenzia dell’Entrate che la mandino alla residenza giusta – conclude Cesare -. Spero facciano in fretta perché se sul lavoro sono stati comprensivi, per molto del resto, dal cinema al ristorante, ho una vita limitata pur essendo in regola”.
Dario Raffaele

