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Vaccini anti-Covid e mancata sicurezza. Gismundo: “Pochi studi prima della distribuzione. La scienza mi sta dando ragione”

Vaccini anti-Covid e mancata sicurezza. Gismundo: “Pochi studi prima della distribuzione. La scienza mi sta dando ragione”

Come sottolineato dalla virologa infatti, la dottoressa Maria Rita Gismondo, intervenuta nel corso di una seduta in Senato davanti alla Commissione covid, “il vaccino non sarebbe stato studiato a fondo”, creando dunque uno scenario “di mancata sicurezza”.

Nei giorni scorsi, in audizione al Senato e davanti alla Commissione Covid si è ampiamente toccato il tema dell’ipotetica mancata sicurezza dei vaccini contro il virus. A tal senso, ha fatto molto rumore l’intervento in aula messo in atto dalla dottoressa virologa Maria Rita Gismondo. “La scienza ci sta dando ragione” – le parole della dottoressa che, riprese nel corso della puntata di ieri 19 ottobre di “Fuori dal coro”, trasmissione in onda su Rete 4, hanno chiaramente acceso un lungo dibattito in aula come in studio.

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La virologa Gismundo sui vaccini su Covid: “Non studiati in modo approfondito”

Come sottolineato dalla virologa infatti, la dottoressa Maria Rita Gismondo, intervenuta nel corso di una seduta in Senato davanti alla Commissione covid, “il vaccino non sarebbe stato studiato a fondo”, creando dunque uno scenario “di mancata sicurezza”. E ancora, Gismondo sostiene come quando “sono venuta a conoscenza del tipo di vaccino e delle mancanza dei tanti studi in questo ambito, io mi sono subito dimostrata scettica” e, sottolinea la dottoressa virologa Maria Rita Gismondo, “la scienza ci sta dando ragione”.

Poi, ancora, a supporto della sua tesi – presentata in aula al Senato e ripresa dalla trasmissione di Rete 4 nelle scorse ore, “Fuori dal coro”, di Mario Giordano, a mancare sarebbe stata anche “l’adeguata sperimentazione accurata che in questo caso è da fare sul vaccino”. Manca, secondo Gismondo, “anche l’evidenza sperimentata a sufficienza sui bambini”. E ancora, conclude la dottoressa Maria Rita Gismondo, “quando si fa così tanto uso della terapia indicata, non si può assolutamente procedere se la sicurezza non è al massimo” – le sue parole in Senato lo scorso lunedì 13 di ottobre.