Vaccini, Farmindustria, in 2 mesi produzione a regime - QdS

Vaccini, Farmindustria, in 2 mesi produzione a regime

Vaccini, Farmindustria, in 2 mesi produzione a regime

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venerdì 09 Aprile 2021

"Sono stati trovati altri impianti di produzione in Europa e non solo. Per quanto riguarda il progetto italiano, l'obiettivo è avere aziende validate entro il 2022" chiosa il presidente Scaccabarozzi.

“Dobbiamo avere un po’ di pazienza, ma ci siamo. Credo che arriveremo a regime nei prossimi 2 mesi con le produzioni, sono stati trovati altri impianti di produzione in Europa e non solo. Per quanto riguarda il progetto italiano, l’obiettivo è avere aziende validate entro il 2022 perché sappiamo che con questo problema avremo a che fare anche nei prossimi anni e purtroppo questa pandemia non sarà l’ultima”.

Lo ha detto Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, al convegno Riapri Italia, organizzato da Fratelli d’Italia nella sala Zuccari del Senato, facendo il punto sulla produzione per conto terzi dei vaccini anti-Covid.

Presso il Mise, ha ricordato il numero uno di Farmindustria, “è stato aperto un tavolo per capire se l’Italia può dare un contributo alla produzione dei vaccini”. In queste settimane è stato molto il lavoro fatto e ora “ci siamo: abbiamo contattato aziende per capire se e dove c’era disponibilità di bioreattori per avviare una produzione per conto terzi, sembrerebbe la disponibilità ci sia e questo tipo di produzione non necessita di togliere il brevetto”. Questo però, “non risolverà la criticità di avere un vaccino domani o nei prossimi sei mesi, perché anche solo spostare un macchinario da una stanza all’altra all’interno dei uno stabilimento farmaceutico deve essere controllato e validato”.

In questo momento, ha evidenziato Scaccabarozzi, “si evidenziano i problemi, ma dobbiamo tener presente che in meno di 12 mesi sono arrivati 4 vaccini e non era scontato. Non si era mai visto nella storia della ricerca“.

Non solo. Le 4 aziende che oggi hanno un vaccino autorizzato in Europa, ha precisato, “hanno fatto scouting in tutto il mondo per trovare altre aziende in grado di supportarle con la produzione. Ora abbiamo aziende che producono in conto terzi il vaccino per il competitor perché magari hanno un impianto disponibile e lo hanno messo a disposizione di chi ha già portato il vaccino al via libera regolatorio. La corsa – ha concluso – non è stata tra aziende ma contro il tempo”.

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