Sindacati e rappresentanti politici hanno evidenziato alcune criticità legate alla somministrazione del siero nelle principali strutture provinciali. La replica dei vertici della sanità locale
CALTANISSETTA – Conclusa la parentesi sul problema del caos per i tamponi, è iniziata quella per i vaccini. Prenotazioni in tilt, file chilometriche, siti inadatti in cui la promiscuità la fa da padrona, senza sedie, senza confort. Una situazione che ha suscitato molte lamentele da parte dei cittadini e di cui si sono fatti carico sia rappresentanti sindacali che esponenti del mondo politico.
“La notizia di gravi criticità – hanno affermato il segretario generale della Cgil Ignazio Giudice e il segretario della Cgil Fp, Rosanna Moncada – emerse sulle procedure e sui luoghi scelti per effettuare le vaccinazioni Covid-19 nel Presidio ospedaliero Sant’Elia e nel Presidio ospedaliero di Gela, ci allarmano e necessitano interventi mirati a tutelare la cittadinanza”.
“Nel Sant’Elia di Caltanissetta – hanno aggiunto – le vaccinazioni vengono effettuate al primo piano, che è un punto di passaggio per Neurochirurgia, Centro trasfusionale, Virologia e Anatomia patologica, nonché Cardiologia Utic ed Emodinamica, mentre nell’ospedale di Gela si tratta di locali nel secondo piano dove è allocata la Uoc di Chirurgia generale-Senologia Breast unit, che ancora risulta accorpata con l’Ortopedia. Il continuo passaggio e la sosta di soggetti in aree dedicate alla degenza, costituisce un potenziale pericolo che deve essere assolutamente scongiurato”.
“Gli ospedali – hanno concluso i rappresentanti sindacali – sono luoghi ad alto rischio per le infezioni correlate all’assistenza. I percorsi all’interno dei locali delle strutture, se non ben definiti, rappresentano un potenziale pericolo di contagio”.
Come detto, però, la questione è finita anche al centro del dibattito politico. “L’organizzazione della fase vaccinale sul territorio – ha affermato il segretario provinciale del Pd, Peppe Di Cristina – deve essere rivista, rilanciando i servizi sanitari soprattutto a Gela. Siamo a marzo e non c’è un cronoprogramma sulle successive tappe per le vaccinazioni, non soltanto delle fasce deboli come quella degli ultraottantenni”.
La voce più forte si è però alzata dalla deputata regionale del Movimento 5 stelle, Ketty Damante. “Nel nisseno – ha detto – è caos per la prenotazione e la somministrazione dei vaccini. Il sistema è un disastro. Non solo gli ultraottantenni sono costretti a rapportarsi con computer e smartphone per capire dove e come essere vaccinati, ma quando poi riescono a collegarsi superando i continui disservizi tecnici, si vedono costretti a spostarsi per decine di chilometri in altri comuni, in reparti ospedalieri organizzati alla meno peggio, confrontandosi con code e assembramenti. Se per l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, questo è normale, per i cittadini non lo è”.
Non si sono fatte attendere le prese di posizione da parte dell’Azienda sanitaria provinciale, i cui rappresentanti hanno cercato di chiarire la situazione, gettando acqua sul fuoco e rassicurando i cittadini. “La nota diffusa dalla deputata del Movimento 5 stelle Damante – ha affermato il manager dell’Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone – è l’espressione più evidente di chi dimostra di essere completamente lontana dalla realtà e, in particolare, dal momento storico attuale che stiamo vivendo. Le contestazioni formulate sulle modalità organizzative per le vaccinazioni degli over ottanta dell’Asp di Caltanissetta appaiono sterili: sono le stesse adottate su tutto il territorio regionale e nazionale in quanto il risultato di norme specifiche emanate dal Governo Conte”.
“Stupisce – ha aggiunto Caltagirone – che sia proprio la deputata Damante a criticare un sistema definito proprio da quel Governo che la stessa ha sostenuto fino a poco tempo fa. Appare, dunque, evidente come tali critiche, arrivate in concomitanza con cambiamento di governance, siano esclusivamente strumentali e politiche”.
“Un atteggiamento ancor più grave – ha concluso il manager dell’Asp – in un momento delicato e soprattutto così importante per numerose persone fragili, che in questi giorni hanno potuto contare su un prezioso strumento di prevenzione e immunità come il vaccino”.