Polemiche sui vaccini non solo per gli effetti a breve termine, ma anche per quelli a lungo termine. Quelli più nefasti possibili.
Ieri a DiMartedì su La7 Giovanni Floris ha mandato in onda un’intervista al premio Nobel per la medicina Luc Montagnier, biologo e virologo francese luminare nella lotta all’Aids, che a France Soir si è schierato apertamente contro l’accettazione acritica dei vaccini contro il Coronavirus.
“Non possiamo accettare il rischio per i bambini, i ragazzi e le generazioni attuali – dice -. Anche gli anziani come me, non possono sparire a causa del vaccino. Il vaccino è una soluzione, ma non la sola, ci sono trattamenti e terapie che possono avere effetti contro questa infezione”.
Il punto, spiega Montaigner, è che ancora non possiamo sapere quali saranno le conseguenze sull’organismo umano tra qualche anno, essendo stato di fatto “miniaturizzato” il tempo di sperimentazione dei vaccini per ottenere un siero il più velocemente possibile. Rischiamo di avere effetti assolutamente imprevedibili – accusa Montagnier -, ad esempio i tumori che continuano a proliferare. Questo è il pericolo quando si gioca all’apprendista stregone”