Dal "booster" anti-Omicron al programma di richiamo multivalente. Tutte le ipotesi sul prossimo vaccino contro la nuova variante del Covid.
La variante Omicron è ormai dominante in Sicilia e nel resto del mondo. Mentre si prosegue e si accelera la campagna vaccinale, diverse case farmaceutiche che hanno già prodotto i vaccini anti Covid si avviano ad “aggiornare” il siero per richiami vaccinali ad hoc contro questa variante.
Il vaccino Moderna
La casa farmaceutica statunitense Moderna fa sapere che il vaccino attualmente disponibile risulta meno efficace contro la variante Omicron rispetto al virus originale. Ma anche che due dosi proteggano maggiormente bambini e ragazzi piuttosto che gli adulti. La società ha annunciato la pubblicazione, sul “New England Journal of Medicine”, dei dati sulla durata della protezione conferita dalla terza dose fatta con l’attuale vaccino mRna-1273.
Nel frattempo ha iniziato la sperimentazione per un richiamo vaccinale specifico anti-Omicron e ha già somministrato la prima dose al primo partecipante allo studio di fase 2, promettendo di condividere tutti i dati utili.
ll nuovo booster mRna-1273.529 sarà studiato, in questa fase, in 24 centri negli Usa e includerà e su un campione di circa 600 over 18, distribuiti in due gruppi.
L’azienda sta valutando se includerlo in un programma di richiamo multivalente, ovvero il progetto di un unico vaccino da somministrare in futuro contro Covid, influenza e altre infezioni stagionali.
Il vaccino Pfizer
Efficacia ridotta contro l’Omicron anche del vaccino Pfizer-BioNTech attualmente disponibile. Ma la società ha annunciato l’avvio dei test clinici specifici contro la nuova variante, avendo già cominciato a reclutare volontari.
I test saranno eseguiti su soggetti adulti fino ai 55 anni di età per esaminarne la risposta immunitaria.
I volontari saranno divisi in tre gruppi: uno comprendente coloro che hanno ricevuto due dosi di vaccino Pfizer-BioNTech da 90 a 180 giorni prima e che riceveranno una o due dosi del nuovo vaccino; un altro includente chi ha ricevuto la terza dose, nello stesso periodo previsto, e a cui sarà somministrata sia una nuova dose del vaccino iniziale, sia una dose del vaccino creato contro Omicron; un terzo composto da coloro che non hanno mai ricevuto un vaccino anti-Covid e che vedranno inoculate tre dosi di quello specifico contro Omicron.
L’azienda si impegna a fronteggiare anche eventuali varianti future.
Il vaccino di Takis, made in Italy
A promettere “una strategia per affrontare la variante B.1.1.529 (Omicron) e le varianti di SARS-CoV-2 preoccupanti” è anche Takis, la società di biotecnologie con sede a Roma da oltre dieci anni impiegata nella sperimentazione di terapeutici contro il cancro.
“Il vaccino COVID- e Vax, sviluppato insieme a Rottapharm Biotech, ha generato dati preclinici molto promettenti e ha completato la fase 1 nell’uomo, dove oltre il 90% dei volontari ha sviluppato una risposta immunitaria specifica contro la proteina Spike – fa sapere Takis -. Il vaccino è basato su un sistema innovativo che utilizza l’elettroporazione del DNA, che ne favorisce l’ingresso nelle cellule e aumenta la risposta immunitaria”.
Lo scorso dicembre l’azienda ha iniziato la sperimentazione sui topi del vaccino specifico contro la variante Omicron, per la valutazione sia come singola somministrazione, sia come dose booster. L’obiettivo di Takis è riuscire anche a produrre vaccini in grado di aiutare i Paesi in via di sviluppo.