Vaccino anti influenzale insieme a quello contro il Covid-19. Come è noto, il Ministero ha dato il suo ok. Un via libera molto atteso, considerando che da questo autunno, per la prima volta, i medici si troveranno a fare tre diversi tipi di vaccini: quelli per l’influenza, quelli per il Covid, incluse prime, seconde e terze dosi. Ma quando partiranno le nuove somministrazioni? Secondo quanto rivelato da Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina, in una intervista al Sole 24 ore, questo succederà in alcune Regione italiane, ma la Sicilia sembra fare parte di questa ristretta cerchia.
“Secondo la ricognizione della Fimmg, infatti, le forniture arriveranno il 12 ottobre in Basilicata; in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria e Pa di Bolzano dopo il 15; in Valle d’Aosta il 18; nelle Marche dopo il 20; in Emilia Romagna, Calabria e Sicilia dal 25 ottobre; in Toscana ai primi di novembre. Mentre ai medici delle restanti regioni non è stato comunicato nulla”.
“Il fatto che lo scorso anno non abbiamo avuto la circolazione dell’influenza – spiega Scotti – quest’anno potrebbe diventare un elemento che sfavorisce: perché abbiamo una popolazione più allargata di persone che non hanno avuto contatto con la varianti circolanti nella stagione precedente, che saranno in parte presenti anche in questa. Questo amplia la platea dei vulnerabili”.
Farlo è importante per ridurre il rischio di una ’doppia epidemia’ Covid e influenza, e iniziare prima la somministrazione fa la differenza perché aumenta il tempo a disposizione per scaglionare gli appuntamenti. Per questo, a seguito della pandemia Covid, le indicazioni del Ministero della Salute, sin dall’anno scorso sono quelle di cominciare la campagna vaccinale a partire dall’inizio ottobre, invece che a metà mese, come accadeva in epoca pre-pandemica.
Se le forniture arrivano in ritardo, aggiunge, “è più difficile raggiungere gli obiettivi di copertura nelle popolazioni a rischio, come anziani e pazienti con malattie concomitanti, perché si accorcia il periodo utile per la somministrazione”. Lavoro non di poco conto se si considera che ogni medico di famiglia ha in media 1.200 assistiti.
“La cosa positiva”, conclude Scotti, “è l’arrivo della circolare ministeriale che ci permetterà di somministrare insieme i vaccini contro il Sars-Cov-2 e influenza”.