Sul tema dell’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole, il Ministro dell’Istruzione del Merito Giuseppe Valditara commenta duramente questa proposta sul palco di Atreju, kermesse organizzata a Roma da Fratelli d’Italia, partito guidato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Valditara: “I relatori dell’educazione sessuale devono essere uomini di scienza, non le associazioni”
“Nei nuovi programmi scolastici o indicazioni nazionali noi abbiamo messo l’educazione sessuale in senso biologico, non vogliamo che un bambino di 8 anni venga subissato di teorie gender che ti insegnano che oltre al maschio e a una femmina ci sarebbe anche un soggetto neutro, che non è né maschio né femmina. Ma come può un bambino seriamente affrontare tematiche di questo tipo? E se proprio vuoi affrontare queste tematiche dalle medie in su, devi innanzitutto chiarire chi sono i relatori, che devono essere uomini di scienza, devono essere psicologi, persone di cui la scuola si fa garante circa la loro professionalità, non un’associazione la qualunque che viene lì per indottrinare a spese del contribuente, perché mica vanno nelle scuole gratuitamente”. Così il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara dal palco di Atreju, a Roma.
“E poi ci deve essere il consenso dei genitori – insiste – che eventualmente potranno dire ma io preferisco che mio figlio minorenne frequenti un corso di storia, di matematica, piuttosto che una lezione sul gender. Questa è libertà. E poi, il merito: la scuola del merito è quella che valorizza i talenti di ogni giovane, ma è quella che mette ogni giovane nelle condizioni per poter valorizzare i suoi talenti e la cultura del merito richiede l’impegno. Ecco perché anche ho voluto cambiare il nome esame di Stato in esame di maturità, perché la maturità è anche questa, essere responsabile, essere autonomi e non rifiutare l’orale cercando di aggirare la valutazione. Semmai è mai compito della scuola è quella di aiutarti a rialzarti se cadi ma non di far finta che non cadrai mai”.
“Vogliamo contrastare il bullismo”
“La scuola deve abituarti, se cadi, a rialzarti, se fai degli errori a correggerli – conclude il Ministro – questa è la vera scuola democratica, la scuola costituzionale che metta al centro la persona e noi la stiamo realizzando questa scuola. La norma sulla condotta non è una norma fascista, vogliamo stimolare tutti i giovani alla responsabilità: un giovane pulito, un giovane onesto, un giovane serio, corretto che rispetta gli altri non ha timore del voto di condotta. Noi vogliamo contrastare il bullismo, la prepotenza, l’arroganza, la violenza, vogliamo difendere il mite contro il violento questa è la scuola democratica”.
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