Il problema è che ancora, a ormai quasi due anni di pandemia, si ha difficoltà a capire quale sia la mascherina migliore e quali invece si
La variante Delta Plus è arrivata in Sicilia e, siccome è ancora in gran parte un qualcosa di sconosciuto, è ancora più importante l’uso della mascherina. Il problema è che ancora, a ormai quasi due anni di pandemia, si ha difficoltà a capire quale sia la mascherina migliore e quali invece non si dovrebbero utilizzare.
IL CASO U-MASK
L’Antitrust ha concluso l’istruttoria nei confronti delle società U-Earth Biotech e Pure Air Zone Italy. Le due hanno promosso le mascherine chirurgiche biotech “U-Mask”, facendo credere che eliminassero addirittura il virus.
Secondo l’Agcom le società avrebbero messo a punto una campagna caratterizzata da “modalità ingannevoli e aggressive, in quanto suscettibili, da un lato, di ingannare i consumatori sull’effettiva capacità protettiva della mascherina, mettendo in pericolo la loro salute e, dall’altro, di far leva sulla situazione di emergenza sanitaria per indurre indebitamente questi ultimi all’acquisto del prodotto”.
QUALI MASCHERINE UTILIZZARE
Le u-mask quindi non equiparabili alle mascherine FFP3. Quest’ultime vanno benissimo, ovviamente anche le mascherine chirurgiche e anche le FFP2.
I NUMERI DELLA DELTA PLUS
Dai dati aggiornati al 21 ottobre risultano 93 le sequenze registrate in Italia (fonte la piattaforma Gisaid). Sono i numeri più recenti per questo sotto-lignaggio della variante Delta di Sars-CoV-2 (AY.4.2) , che è diventato un ‘osservato speciale’ in Gb: qui sono state depositate alla stessa data 15.201 sequenze di AY.4.2, cioè il 93,8% del totale di quelle registrate in Europa, che a loro volta pesano per il 99% sul totale mondo.
E per quanto riguarda il nuovo sotto-lignaggio di Delta, i potenziali effetti delle sue due mutazioni caratterizzanti sulle proprietà virali sono in questo momento oggetto di studio, secondo quando è stato mostrato da Brusaferro nel suo intervento. Le mappe sulle varianti si abbinano a quelle sui casi e da questo, ha illustrato il presidente Iss, “vediamo come impatta la sottovariante AY.4.2” in Italia “rispetto all’insieme dei sequenziamenti a livello globale”. Gli ultimi dati mostrano appunto 93 sequenze per la Penisola. Erano 86 secondo i numeri aggiornati al 19 ottobre, resi noti dallo stesso Brusaferro venerdì scorso durante il consueto punto stampa sul monitoraggio Covid della Cabina di regia.
IL COVID IN SICILIA
Sono 443 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell’isola a fronte di 10.037 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 375. L’incidenza sale al 4,4% ieri era 3,8%. L’isola torna al primo posto per contagi in Italia, al secondo c’è il Lazio con 386 casi e al terzo l’Emilia Romagna con 362 casi. Gli attuali positivi sono 7.032 con una aumento di 362 casi. I guariti sono 81 mentre non si registrano altre vittime, il totale dei decessi resta a 6.986. Sul fronte ospedaliero sono adesso 329 ricoverati, 20 ricoverati in più rispetto a ieri mentre in terapia intensiva sono 39 tre in meno rispetto a ieri.